La pausa dei campionati che serve a tutti, anche a Gigi Datome

22.11.2017 07:27 di Umberto De Santis Twitter:    vedi letture
La pausa dei campionati che serve a tutti, anche a Gigi Datome

Gigi Datome riuscirà a passare un weekend defatigante senza scendere in campo e dovrà ringraziare la FIBA. Proprio quella verso cui ha lanciato strali pesantissimi, meno di un mese fa, accusata con parole riportate (versi di Jordi Bertomeu) di volere lo stress e di provocare gli infortuni dei giocatori - mentre l'ECA che costringe l'Olimpia Milano a giocare tre partite in cinque giorni è la santa verginella. Cosa non si direbbe per portare una bella pagnotta a casa!

Lo stop per le gare delle Nazionali impegnate in tutto il mondo con la qualificazione alla World Cup 2019 in Cina, oltre a segnare un punto fermo nelle varie competizioni (nei prossimi giorni verranno analizzati i vari campionati) è un vero toccasana per la qualità delle stesse competizioni. Tutte le squadre hanno problemi di infermeria, tutte hanno problemi di roster, tutte hanno problemi nel dover fare un richiamo di preparazione. Al ritorno in campo, ad inizio dicembre, lo spettacolo della serie A potrà soltanto migliorare a prescindere dai risultati delle gare. Lo stress è la lotta per non retrocedere, ma è quello che ci differenzia sostanzialmente dalla NBA e che rimane oggettivamente condizione immutabile non solo per struttura mentale nostra ma anche per portafoglio e capacità di business.

EuroLeague va a giocare le sue due giornate (23-24 novembre e 30 novembre-1 dicembre) conservando nella sostanza tutti i suoi giocatori e il suo spettacolo. Dovrà dividere lo spazio mediatico con la manifestazione FIBA - che presenterà parimenti due giornate per il suo torneo - aprendo scenari al momento difficilmente ipotizzabili. La nostra curiosità sarà nel leggere i risultati di audience complessiva. FIBA sta stanziando somme importanti sia per la riuscita della World Cup che per la Champions League, il livello della concorrenza è destinato a salire e non è detto che i De Colo e i Datome assenti spostino l'interesse dei tifosi dalle Nazionali di Francia e Italia verso l'EuroLeague...

La scommessa di Bertomeu è di portare il suo torneo in tre anni al livello di quella realtà che è la NBA, ma costruita con vari passaggi e tanti errori dal 1946 ad oggi. Ciò provocherebbe il prevedibile affossamento dei campionati nazionali, ma l'Europa è un insieme di stati e non una federazione come quella americana. Non c'è una Coca Cola con sede ad Atlanta che fa le sue scelte di sponsorizzazione (è un esempio, ma vale per tutti), ma tanti importatori e fabbricanti stato per stato con budget ed idee di marketing differenti. Per cui anche se il budget complessivo pubblicitario in Europa dell'azienda bibitara potrebbe pareggiare quello della sede negli States, i rivoli in cui si disperde rendono impraticabile arrivare a quel totale nel Vecchio Continente. Sarebbe meglio imparare dalla NBA quello che di buono ha da insegnarci.

L'EuroLeague ammazza tutto diventerebbe in pochi anni una colonia di giocatori nordamericani e di europei cresciuti al college. Perché il sistema di reclutamento e di formazione di giocatori di primo livello attraverso il sistema dei licei e delle università garantisce l'esplosione continua di giocatori. Che sono diverse migliaia ogni anno e permettono ampia scelta alle squadre senza che la NBA debba provvedere ai vivai. Il Bertomeu che vuole gli onori e non gli oneri, business as usual, dove prevede di andare a prendere i giocatori? Chi formerebbe giocatori di primo livello in Europa e con quale convenienza? Senza Real, Barcellona, Baskonia, Valencia e Malaga perfino la Spagna andrebbe incontro a una pesante ristrutturazione in negativo. Per cui tutte le formazioni europee di EuroLeague sarebbero obbligate a guardare oltreoceano. Come del resto sta facendo l'Olimpia Milano, con la bruttura - che si vorrebbe far passare per genialità - di far credere che a tutti che i giocatori italiani del suo roster abbiamo "spazio" nel campionato nazionale, mentre sono lì evidentemente già adesso solo a far numero - senza offesa per nessuno - tanto che se ne possono "concedere" un paio alla Nazionale senza riflessi negativi in casa. Questo è lo stato delle cose, e ci è gradita l'occasione per augurare un buon weekend a tutti, specilamente a chi lo potrà passare in pantofole.