Il saltatore venuto dal Bronx…

La storia di Frank Elegar direttamente dal sito dell'Olimpia Milano
25.05.2015 13:50 di  Alessandro Luigi Maggi   vedi letture
Fonte: olimpiamilano.com
Il saltatore venuto dal Bronx…

Noi diciamo: viene dal Bronx e immaginiamo un quartiere, un sobborgo al massimo. No, il Bronx è una città che fa parte di una metropoli come New York City, cinque “borough” enormi che compongono la capitale mediatica ed economica d’America, ognuno dei quali suddiviso a sua volta in decine di quartieri, zone. Uno di questi è Parkchester che fa parte del Bronx, un luogo formato a sua volta da casermoni tutti uguali. Qui è nato il giorno di Santo Stefano del 1986 Frank Elegar, origini delle Isole Vergini come Tim Duncan tanto da aver giocato in Nazionale, uno dei centri più atletici del mondo, un talento strappato alla pallavolo, al salto in alto o forse al salto triplo. Elegar vola. Segna con percentuali altissime perché i suoi tiri sono schiacciate che fanno sobbalzare sulla sedia e stimolano la sete di assist dei compagni. Alzare un pallone ad Elegar è sempre una tentazione. La schiacciata viene dopo. Nei quarti di finale contro Bologna, Elegar ha eseguito nove schiacciate su 11 canestri. Un paio di errori sono state schiacciate volanti respinte dal ferro.

LA STORIA - Elegar viene dal Bronx, zona nota per tanti motivi, ma il primo per uno sportivo è che lì c’è lo Yankee Stadium, la casa della squadra sportiva (di baseball) più famosa del globo. Per questo Elegar tifa Yankees. Nel Bronx c’è la St.Raymond’s High School, storicamente capace di mettere in campo una delle migliori squadre di basket della città. A St.Ray’s ha giocato anche Allan Ray, la guardia della Virtus Bologna. E’ una scuola per soli ragazzi e a due passi da dove Elegar è nato e cresciuto. “Sono rimasto a Parkchester praticamente fino alla fine del liceo”, racconta. Elegar era quello che si dice un “late bloomer”, uno esploso tardi. Da senior era già 2.06 come ora ma pesava 80 chili e volava via come un fuscello. Ad interessarsi a lui furono scuole di medio calibro come Marist, Hofstra e Drexel dove uno degli assistenti veniva da St.Raymond’s. Aveva una scorciatoia di conoscenze per arrivare ad Elegar e riuscì a portarlo a Philadelphia. Il primo anno Elegar neppure giocò: gli consigliarono di indossare la cosiddetta “red shirt”, che significa non giocare ma poter frequentare il college senza perdere anni di eleggibilità. Poi è stata una crescita costante fino a guidare la squadra in punti, rimbalzi, stoppate, nella percentuale di tiro, nei recuperi nel suo ultimo anno di college. Drexel entrò addirittura tra le prime 25 del ranking, fatto raro. Elegar andò anche al camp di Portsmouth per i prospetti da NBA di secondo piano. Venne incluso nel secondo quintetto del torneo ma poi nessuno lo scelse condannandolo ad una carriera nelle leghe minori europee. Quest’anno però era il miglior rimbalzista della VTB dove le squadre di spicco non mancano. Giocava a Tallinn, in Estonia. E’ lì che l’Olimpia l’ha scovato a portato a Milano.

NEW YORK E MILANO – Ma Elegar resta un prodotto di New York, un newyorkese, che tifa Yankees, segue le vicende di Broadway perché adora gli show ed è il primo a ricordarti che New York è la città che non dorme mai, come cantava Frank Sinatra, e a qualunque ora c’è sempre qualcosa da fare. Gli piace attaccare Manhattan per fare shopping e frequentare i ristoranti più alla moda. Ricorda quando al college riuscì a giocare al Madison Square Garden, l’arena più famosa del mondo, affascinante per tutti ma soprattutto per chi da quelle parti è nato. In Europa ha giocato in posti di ogni tipo, anche al Maroussi quindi ad Atene ma prima di venire a Milano era a Tallinn dove aveva conquistato tutti. Milano è il salto in avanti della sua carriera professionistica: ha significato debuttare in Eurolega, competere nel campionato italiano, mostrare la sua energia, l’altissima media di rimbalzi al minuto, la capacità di strappare palloni nel traffico e di proteggere il ferro. Tutte qualità che vanno oltre le abbaglianti schiacciate.

Frank Elegar ha il 75.0% dal campo e nelle tre gare di playoffs contro la Virtus Bologna ha eseguito nove schiacciate su 11 tentativi. In 13.8 minuti di impiego ha una media di 4.6 rimbalzi a partita, più di uno ogni tre minuti.

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