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- Le sentenze di Mamoli su Bargnani e Gallinari, Harden MVP e su New York...

Alessandro Mamoli - commentatore NBA per Sky Sport - ha pronosticato le sue favorite per l'anello, la sorpresa dell'anno, il possibile MVP, oltre a dire la sua anche su Gallinari e Bargnani
22.10.2016 12:00 di Alessandro Palermo   vedi letture
ESCLUSIVA PB - Le sentenze di Mamoli su Bargnani e Gallinari, Harden MVP e su New York...

Ci siamo quasi, cresce l'attesa per la stagione NBA 2016-'17 che prenderà il via settimana prossima. Manca ormai pochissimo al campionato a stelle e strisce, il più bello del mondo. Per l'occasione abbiamo incontrato - presso gli studi televisivi SKY di Rogoredo - Alessandro Mamoli, commentatore NBA per Sky Sport. Di seguito riportiamo l'intervista, in Esclusiva per i lettori di Pianetabasket.com:

Togliamoci subito il dente, chi sono le favorite per l'anello? Cleveland, Golden State e basta? O ne aggiungiamo altre?
«Una squadra che ha appena vinto il titolo NBA, non cambiata e con gli stessi giocatori, è per forza da considerare favorita. In più Cleveland avrà ancora fame e, poi, la concorrenza ed Est è quella che è. Dall'altra parte c'è una squadra, Golden State, che ha perso una finale a Gara7, in casa, e che ha tolto Barnes per inserire Durant. Direi che sono i favoriti d'obbligo».

Subito dietro a queste due?
«Sono curioso di vedere i Clippers, perchè arrivano sempre ad un punto dove danno il classico calcio al secchio del latte».

L'eterna incompiuta...
«Si, è vero ma potrebbe anche essere una di quelle squadre che se gli vanno per il verso giusto due cose...».

Continui la frase, possono vincere?
«Sai hanno comunque Chris Paul e Blake Griffin. Anche se non convincono a pieno perchè se no sarebbero già arrivati a giocarsi una finale ed, invece, no».

Quali sono le altre pretendenti al titolo?
«San Antonio, ma vediamo perchè giocano una pallacanestro diversa dalle altre squadre. Gli Spurs stanno andando nella direzione opposta rispetto agli altri. Ad Ovest poi, onestamente, non ne vedo altre. Mi incuriosiscono molto i Rockets, quello sì. Non sarei stupito nel vedere Harden MVP a fine anno, perchè con quel tipo di pallacanestro può succedere benissimo. Poi, non dico che potrebbe battere il record di Curry nelle triple, ma Ryan Anderson con il gioco di Houston potrebbe almeno arrivare a segnare 250-300 triple. Sempre se non si rompe, però, perchè è un giocatore molto delicato».

Chi vede bene ad Est?
«Vediamo Indiana come se la cava, così come Toronto perchè arriva sempre in fondo. E poi i Celtics. Boston è una squadra che se fa una trade può arrivare ad una finale di conference sicura e poi chissà...».

Qual è la squadra che può sorprendere?
«Sono curioso di vedere i Minnesota Timberwolves della gestione di coach Tom Thibodeau, potrebbero volare come implodere. C'è un Karl-Anthony Towns che è migliroato e poi c'è appunto Thibodeau che ha pieni poteri. Non sarei stupito se Rubio partisse ma bisogna vedere come va tutta la squadra, in generale».

Quale invece la squadra che può deludere più di tutte?
«Troppo presto per dirlo. New York è una squadra che potrebbe fare molto bene come il contrario. Hanno un roster con tanti nomi importanti, che io personalmente non avrei preso. Non avrei fatto quella squadra. Porzingis è un potenziale nuovo Nowitzki e se tu gli vai a mettere intorno tutta quella roba (si riferisce ai nuovi acquisti, ndr) non so quanto ti possa esplodere. Fossi stato al posto della dirigenza newyorkese, avrei provato a perdere qualcosa in più in termini di quantità e talento per dare più responsabilità a Porzingis, così da vedere se può davvero essere il nuovo Nowitzki. Ci vuole la testa per diventarlo ma lui è forte forte. Con Anthony, Noah e Rose non avrà molto potere. C'è da dire che magari hanno in mente di fare così per accompagnarlo nel percorso di crescita, per poi affidargli le chiavi della squadra tra due anni. Però New York è un bel bersaglio mediatico, può arrivare alla finale di conference, come fallire completamente».

Parliamo di italiani: è l'anno buono per vedere Gallinari all'All-Star Game?
«Secondo me più che anno buono per l' All-Star Game, lo è più per il nuovo contratto. Lui deve arrivare a giocare una stagione tale da permettergli di firmare il nuovo contratto a 80-100 milioni di dollari. Gli auguro questo, anzi anche di più, se riuscirà a farlo. Danilo è un giocatore che fisicamente deve curarsi molto più di tanti altri. Potrebbe avere una carriera meno longeva rispetto ai suoi colleghi e poi penso che si giocherà tutte le sue carte nella NBA. Se tu dovessi chiuedere al "Gallo", cosa sceglierebbe tra star bene fisicamente, con un bel contratto o andare all'All-Star Game, la risposta sarebbe sicuramente la prima. A tutti piace andarci, ma tutti preferiscono star bene fisicamente e provare a "strappare" un super contratto».

E sul ritorno in Europa di Bargnani? Qual è il suo pensiero?
«Prima o poi ce si aspettava che avrebbe preso questa strada. Vediamo come va, l'augurio è che sia sereno e che ritrovi la sua vera identità. Anche perchè noi come Nazionale avremmo bisogno del vero Bargnani».

Potrebbe tornare in NBA?
«Dipende. Da quello che so sulla sua reputazione, dopo il taglio ai Nets, credo di no. Se non ha trovato una squadra dopo il taglio durante la scorsa stagione, già questo qualcosa ti indica. Magari l'aveva trovata e noi non lo sappiamo, ma l'accordo economico non c'è stato. Detto questo, vediamo come gioca in EuroLega. Io credo che da qui ai prossimi due anni, dieci dei primi 20 giocatori d'Europa faranno fatica a dire di no alle proposte dalla NBA. Perchè se una volta Navarro prendeva 4 milioni a Memphis e 3 a Barcellona, non c'era differenza. Adesso è 10 milioni contro i 3 proposti in Europa. Probbailmnte molti ci andranno, come ha fatto Sergio Rodriguez».

L'MVP secondo Alessandro Mamoli?
«Harden, a meno che non licenzino D'Antoni. Potrebbe realizzare 30 punti e 10 assist ogni sera. Sembra che il coach gli abbia affidato tutta la squadra in mano».

Rookie of the Year?
«Sono curioso di vedere Embid, che di fatto è un rookie perchè è stato fermo 2 anni. Peccato per Simmons. Comunque credo che Ingram possa diventare davvero forte, a patto che faccia un percorso tale che gli si lasci il tempo di sbagliare. Poi, ad un certo punto dovranno dirgli: "Ok, questa è la tua squadra." Onestamente fa delle cose incredibili per la sua età ma è un giocatore molto acerbo fisicamente, molto intrigante ma acerbo. Molto spesso andrà a sbattere contro le difese avversarie».

Ringraziamo Alessandro Mamoli per la disponibilità.
Intervista a cura di Alessandro Palermo,
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