Coronavirus - Il Giappone alle prese con la seconda ondata del contagio: rischio 420mila morti
La riunione del "Nuovo quartier generale di controllo delle malattie infettive del Coronavirus" in Giappone del 16 aprile ha acclarato l'evidenza di una risorgenza dell'epidemia di Coronavirus nel paese che ha costretto le autorità a emanare disposizioni ulteriormente restrittive rispetto a quelle stabilite appena 5 giorni fa, che mettevano solo Tokyo e altre sei prefetture sotto controllo.
Il primo ministro giapponese Shinzo Abe ne ha preso atto, estendendo lo stato di emergenza a tutto il paese. Abe ha riferito che la misura avrà effetto a partire da domani e durerà fino al 6 maggio, data in cui si conclude la festività giapponese della "settimana d'oro".
Nel comunicato della riunione infatti è scritto che oltre "420.000 persone potrebbero morire se non verranno prese immediate misure preventive" dopo averne infettate almeno il doppio, e davanti a uno stato dei fatti per cui, fino ad oggi, il Giappone ha contato appena 8826 contagi con 178 morti, secondo i dati della John Hopkins University aggiornati al 16 aprile.
"Se riduciamo drasticamente il contatto tra le persone", ha affermato Hiroshi Nishiura, professore dell’Università di Hokkaido e membro chiave della task force "possiamo ancora arrestare la diffusione di questa malattia infettiva."