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Logan Aronhalt scopre quanto è dura: «Mi devo adattare all’Italia»

di Luca Mallamaci
Fonte: Il Cittadino di Lodi
Logan Arohalt al tiro

PALERMO La prima "on the road" della stagione coincide con la trasferta più lunga, dal "Campus" fino alla costa occidentale della Sicilia, contro una delle concorrenti più forti del lotto, la Moncada Agrigento. Logan Aronhalt inizia ad approfondire la conoscenza della Lega Silver e dell'Italia. La fatica per l'alzataccia nel cuore della notte si stempera un po’ nella delusione per l'esordio negativo della sera prima: l'Assigeco lotta fino in fondo senza trovare lo spunto vincente per invertire l'inerzia. «Questo è davvero un "long trip", un viaggio lungo - sorride la 24enne guardia tiratrice di Zanesville, Ohio -. Abbiamo giocato contro una squadra forte e dura mettendoci impegno e volontà ma commettendo degli errori che vanno corretti nelle prossime gare».

I pensieri si mescolano mentre l'aereo di ritorno a Linate decolla dal "Falcone e Borsellino" e sembra puntare direttamente alle stelle che ancora punteggiano il cielo dell'alba siciliana. «Beh, capitava già di volare per andare in trasferta quando ero al college: con Albany si usavano i normali voli di linea, mentre con Maryland c'era l'aereo privato - ricorda il top scorer rossoblu con 22 punti (4/5 da due, 4/8 da tre) -. Solitamente si rientrava subito dopo la partita, magari andando a letto alle 3, 4 del mattino per ritrovarsi qualche ora dopo regolarmente a lezione».

La gara del "PalaMoncada" per Aronhalt è l'esordio assoluto con l'Assigeco in un campionato senior dopo l'esperienza del college: l'importanza dell'impegno traspariva dal volto concentrato del ragazzo. «Fuori cerco di essere freddo ma dentro sono abbastanza tranquillo: dopo un mese e mezzo di preparazione non vedevo l'ora di entrare in campo a giocare una gara "vera". Mi sentivo bene e pronto a dare il massimo. I compagni mi hanno aiutato parecchio mettendomi spesso nelle condizioni di prendere un buon tiro. Non siamo riusciti a vincere perché ogni volta che ci avvicinavamo gli avversari rispondevano con una palla rubata, un canestro, dei liberi per tenere il vantaggio. Agrigento è sicuramente una buona squadra».

Infilando i primi tiri Aronhalt ha preso subito fiducia: «Ci sono parecchie differenze tra il gioco in Italia e quello del college, sto cercando di adattarmi alla svelta alla nuova realtà. Anche in questo aspetto i compagni sono di grande aiuto. I miei canestri? Devo stare concentrato e tranquillo: la parte offensiva viene di conseguenza. Segnare mi ha dato grande energia anche per mettere attenzione nella fase difensiva. Non siamo andati male, ci sono solo quegli errori che non dobbiamo commettere più».

Domenica ci sarà l'esordio al "Campus". «Non vedo l'ora di giocare la prima in casa: dovremo impegnarci per limare le imperfezioni viste ad Agrigento. Obiettivo? Try to win, of course». Cercare di vincere, naturalmente.

Luca Mallamaci


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