.

Da genio a imbecille e viceversa. Gli alti e bassi degli allenatori e dei loro critici

di Redazione Pianetabasket.com

Abbiamo letto di tutto su questi allenatori di pallacanestro da parte di tifosi con la patente di tecnici, parvenues intossicati dalle smanie di intenditori del calcio, amatori del lunedì pronti a sentirsi più fluenti nel commentare partite di un Flavio Tranquillo o a sfoggiare una caratura tecnica paragonabile (nelle intenzioni e basta) a un Sandro Gamba. E a noi, che pure abbiamo difeso un Jasmin Repesa o un Giulio Griccioli prima che ci apparissero chiaramente svogliati a un certo punto della stagione nei rispettivi club, l'incontinenza di certi ragionamenti da bar ci lascia piuttosto delusi.

I due massimi esempi di quanto raccontiamo sono in questo momento Simone Pianigiani e Walter De Raffaele. a seconda dei momenti geni o imbecilli, dipende dagli umori o dalla parzialissima lettura dei cosiddetti "risultati". E' ovvio, perfino banale, che alla fine il titolo lo vincerà uno solo ma questo soltanto in Italia significa che il fallimento è di tutti gli altri. A prescindere. Un segno di scarsissima cultura sportiva mutuata da una visione calcistica dello sport. Pare che solo alle Olimpiadi la medaglia di bronzo sia una vittoria, quasi che lì non si praticasse sport.

Simone Pianigiani. Alla presentazione come nuovo coach era l'unico che nella sala stampa dell'Olimpia Milano avesse sulla giacca cucito uno scudetto della stagione appena finita. Senza rimembrare il passato remoto, ovviamente. Ha collezionato non solo un record di insulti, ma anche la nascita di un partito del no di cui oggi si perdono le tracce nei files di internet. Stagione difficile: avevamo scritto a suo tempo come ci fosse una certa analogia con la sua prima stagione da head coach invitando certi profeti di sventura ad aspettare a giudizi tranchant. E in effetti la stagione europea e la debacle in Coppa Italia ne hanno ricalcato il percorso del 2006-07, segnato dalle pesanti sconfitte con l'Unics Kazan 83-53 dei gemelli Lavrinovic e con la Benetton Treviso 75-76 di Lorbek e Soragna. Eppure adesso si gioca la finale per il titolo e sono bastate due vittorie a Brescia a far dimenticare tutto. Anche se c'è chi, davanti a una così precisa manifestazione di professionismo, ha preferito parlare di fortuna nella gestione del caso Goudelock...

Walter De Raffaele. Era un genio della lampada. Scudetto, squadra che girava come un orologio l'anno scorso. Stagione sopra le righe anche quest'anno, pur con tanti cambiamenti ed infortuni a cominciare da Tonut e finire a Orelik. Un trofeo vinto in Europa, cosa mai riuscita alla Reyer prima d'ora. E' arrivato primo nella stagione regolare senza toppare la sfida decisiva contro Milano. E' arrivato in semifinale scudetto, perdendo contro una squadra molto forte che tra febbraio ed aprile non ha giocato che le gare di campionato, arrivando in ottime condizioni alla post season. Adesso ci sono tanti giudizi negativi su di lui in certi forum e in commenti su Facebook, tacciato perfino di improvvisa incapacità nello svolgere il suo lavoro. Perché di rispetto, del lavoro altrui, ce n'è sempre meno in circolazione...

 


Altre notizie
PUBBLICITÀ