FIP - Il silenzio e la replica della Lombardia schiaffi morali alla propaganda
Il comunicato stampa tuttora in bella vista sul sito della FIP (Petrucci riceve la delegazione del Comitato Regionale Lombardia. Convergenza sulla candidatura) non ha colpito la fantasia dei grandi organi di stampa sportiva nazionale cartacea: nessuno l'ha ripreso, è probabile che abbiano annusato essere un comunicato farlocco? Certamente è stato irrituale e contrario all'etica che ci dovrebbe contraddistinguere: utilizzare per la propria propaganda elettorale un mezzo federale non sarebbe tollerato in nessuna nazione civile. Dalla mancanza di reazioni che vediamo intorno a noi possiamo includere l'Italia, paese in cui la moralità è una virtù che dovrebbero esercitare gli altri, non chi ha il potere.
Noi, che siamo ancora vagamente naif, lo abbiamo riportato per intero (link). Anche perché abbiamo lo strano vizio della memoria lunga, non siamo quel tipo di lettori distratti da questa informazione usa e getta che impera ormai sui social. E ci garbava capire come, dopo il proclama, sarebbero arrivate le conseguenze. Se la Lombardia converge su Petrucci ci si attenderebbe un comunicato ufficiale che revoca l'appoggio alla candidatura Guido Valori. Una presa di distanza dai comitati del Veneto e del Lazio. Un rigurgito di orgoglio del presidente della Reyer Federico Casarin, che tempo fa non aveva esitato a prendere una posizione di minoranza proprio in Veneto a sostegno di chi l'ha nominato vicepresidente FIP.
Silenzio assordante. La Lombardia tace, non annuisce, non conferma né smentisce per alcuni giorni. Al punto da mettere in dubbio che questo incontro ci sia stato, e che i signori Andrea Sina, Germano Foglieni e Matteo Linetti siano veramente andati a Roma per conferire con Petrucci. Perché il presidente del Comitato Lombardia Giorgio Maggi non c'era? Mistero federale. D'altra parte non è che la FIP brilli per chiarezza comunicativa. E' un fatto acclarato. Lo sconto di pena offerto ad Armando Buonamici, che non è stato pubblicizzato (ce lo ha tuttavia confermato personalmente il diretto interessato), ne è un esempio. Michele Spiezia, nel suo blog storiesport.it, ha raccontato di una inibizione di un anno inflitta al presidente del Comitato Lombardia. L'affermazione di Spiezia non è stata smentita dalla federazione, che nel comunicato di "convergenza" però ha omesso di inserire Maggi nella delegazione giunta a Roma il 6 agosto o di informare sul perché non fosse presente.
La febbre del sabato sera. FIP Lombardia pubblica un comunicato politicamente corretto che senza fare nomi né raccontare storie, ribadisce di collocarsi per il "rinnovamento della governance" e conferma "la fiducia verso tutti i dirigenti lombardi". Compreso Maggi? Petrucci è al mare e gli uffici della FIP sono chiusi fino al 16 agosto per disposizione di Sport e salute e non è detto arriverà una controreplica; l'incontro romano con Petrucci né confermato né smentito.
Perché è importante la comunicazione su Maggi. Questa storia di inibizione è una storia scorniciata e nebulosa. Nessuno sa raccontarci esattamente cosa sia stato contestato, come si sia svolto il processo, la consistenza delle accuse. Spiezia ci dice che "pende il ricorso in Appello, non solo sulla sostanza ma anche sulla forma": noi non possiamo confermarvi o smentire alcunché. Concretamente possiamo dire poco o nulla su questa vicenda. Al punto da poter mettere tra le ipotesi anche quella di un patetico tentativo di togliere di mezzo un avversario per il tempo sufficiente al condizionamento del processo elettorale. Chi se ne frega se nel 2025 dovesse venire scagionato?
Effetto Biden. Se sarà rinnovato come presidente FIP, Gianni Petrucci avrà 83 anni e mezzo - più di Joe Biden oggi - quando scadrà il prossimo mandato, sempre che una legge intervenga a prolungarlo ulteriormente. Pur augurandogli tutto il bene del mondo, l'opinione pubblica degli Stati Uniti ha fatto pressione affinché il presidente in carica si ritirasse dalla corsa elettorale. Dell'incidente stradale di Petrucci l'attenzione è stata abilmente concentrata sull'endorsment a favore di Valori fatto contemporaneamente dai tre comitati di Lombardia, Veneto e Lazio. Arma di distrazione di massa?