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Il caso Traino con la condanna e l'ignoranza di Fip e Stella

di Eduardo Lubrano

Commentare la sentenza che portato Paolo Traino ex…tutto, a sette anni e mezzo di condanna per aver violentato un giovane ragazzo che giocava a basket ed all’epoca minorenne è difficile e non è questione che riguardi Pianeta Basket. Che anzi prende le distanze in anticipo dai leoni da tastiera o altri leoni chi si affretteranno a commentare, giudicare, fare sfoggio di conoscenza delle leggi e quant’altro. Noi non ci riconosciamo in niente altro che non sia la nostra posizione scritta e firmata dai nostri collaboratori ed autori.

Un mese fa l’accusa aveva chiesto dieci anni di carcere per l’ex allenatore, ma  “il gup, pur accettando la ricostruzione delle violenze proposta dall’accusa, al termine del rito abbreviato ha respinto la richiesta. A influire è stato il riconoscimento delle attenuanti generiche equivalenti alle aggravanti, che il pm invece aveva escluso. La decisione ha così determinato il «taglio» di un quarto della pena rispetto a quanto chiesto dalla Procura” come riporta Giulio De Santis su Corriere.it di oggi.

Ed ancora De Santis:” Come dato di cronaca, va infatti ricordato che nel dicembre del 2022 Traino – difeso dall’avvocato Marco Bastoni - è già stato condannato in via definitiva a due anni di carcere per aver molestato quattro cestisti minorenni nel periodo in cui ha allenato nel capoluogo umbro. Su questo caso la sentenza di primo grado è stata pronunciata nel 2018 ed è stata poi confermata dalla Corte d’appello di Perugia che nelle motivazioni ha rilevato: «Le attenuanti generiche sono state fondatamente disattese». Non solo: Traino nel 2001 aveva patteggiato sei mesi di carcere per pornografia minorile. C’è inoltre un ulteriore elemento che aggrava la posizione dell’ex allenatore della Stella Azzurra, radiato la scorsa estate dalla Federbasket. La Procura ha concluso una seconda inchiesta nei confronti dell’imputato contestandogli la violenza su un altro aspirante cestista minorenne della Stella Azzurra.

I primi segnali di allarme sui comportamenti di Traino emergono oltre un quarto di secolo fa. È il 1998 quando l’allenatore viene trovato a Perugia in possesso di foto che ritraggono minori in condizioni sessualmente esplicite. Patteggerà e nel 2001 la condanna diverrà irrevocabile. Nel frattempo Traino fa una carriera importante a livello giovanile come scopritore di talenti. Ma nel 2015 il suo lato oscuro emerge in tutta la sua drammaticità: finisce sotto inchiesta con l’accusa di aver molestato otto cestisti minorenni, accusa ridimensionata a quattro casi al termine delle indagini. Nel 2017 si trasferisce alla Stella Azzurra” dove, secondo la Procura, violenta il minorenne per il quale ieri, nove maggio è stato condannato a 7 anni e mezzo di carcere.

Pochi? Tanti? Non sta a noi giudicare o entrare nel merito delle sentenze, solo il tempo dirà se Traino ha bisogno di serissime cure come sostiene il suo avvocato e quanti danni avrà fatto alla vita dei giovani che ha disturbato

Una carriera di molestatore e di inquinatore del fisico e della sanità mentale di giovani, più che ventennale. Della quale tutti sapevano, perché quando le sentenze diventano definitive, siano pure essere di argomento delicato, la voce trapela, va in giro magari ingrossandosi, ma a Roma tutti sapevano della condanna e dell’inchiesta. Tutti tranne in due: la Federbasket e la Stella Azzurra. Un giorno forse lo spiegheranno ai giovani molestati, come mai erano così ignoranti.


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