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LBF A1 Techfind: perchè l'Umana Reyer Venezia ha vinto lo scudetto

di Eduardo Lubrano

Lo scudetto del bel gioco. Volendo sintetizzare il terzo titolo italiano dell’Umana Reyer Venezia si può dire che ha vinto la squadra che per tutto l’anno ha giocato la pallacanestro migliore in tutti i sensi. Il 3 a 0 con cui la Reyer ha regolato il Famila Wuber Schio vincendo anche gara 3 a Schio, 74 ad 80, qui c'è la nostra cronaca della gara. è la certificazione di un lavoro iniziato due anni fa e completato quest’anno con le giocatrici adatte all’idea di gioco di coach Andrea Mazzon. Matilde Villa, Signora e padrona della Finale a 19 anni, il suo primo titolo e della quale oggi in molti si attribuiscono meriti di crescita, dimenticando il ruolo fondametale di Fabrizio Ranieri, Pier Rossi e Paolo Seletti che l'hanno istruita e guidata negli anni giovanili di Costa Masnaga. Martina Fassina, determinante in gara 3, Awak Kujer, MVP e devastante in attacco per la difesa di Schio che non ha mai trovato il modo di limitarla.

E poi tutte le altre, Francesca Pan che viene da due anni difficili ma che nei momenti difficili è stata presente e che a fine gara ha voluto dire :”Sono senza parole, non riesco a respirare dalla felicità. E’ lo scudetto di tutte noi, della società, di Gaia Gorini che stasera non era qui per colpa della febbre alta. E’ uno scudetto bellissimo perché vinto contro una squadra fortissima come Schio”.

E proprio sulla grandezza di Schio che fino a 55” dal termine ha cercato di portare a casa una partita della serie, si è soffermato il coach della Reyer, Andrea Mazzon:”Se siamo qui stasera lo dobbiamo a Schio perché queste ragazze con la maglia arancione hanno costretto tutte le squadre ad alzare l’asticella ed il livello del gioco. Sono contentissimo per le mie ragazze, per la società che anche questa sera era qui, per chi ci ha seguito e voluto bene”. Concetto giustissimo al di là di tutto: la propria grandezza è pari alla grandezza dell'avversario che si supera in quel momento. Schio vinceva il titolo da 13 anni di seguito..., no è una fake dettata dall'entusiasmo: Schio ha vinto 12 scudetti a partire dal 2005 e due consecutivi dopo quello del 2021 proprio della Reyer. Che comunque è tantissima roba.

Ha vinto insomma la squadra più bella da tutti i lati e quella più fresca perché Schio ha dato nelle tre partite, l’idea di essere un po' cotta e non adeguata in alcune giocatrici a questo livello. Ha vinto la squadra che ha saputo utilizzare al meglio ogni giocatrice per quelle che sono realmente le sue capacità, mischiando quintetti e cambiando assetto senza soffrire più di tanto. Ha vinto la squadra che pur pronosticata almeno in finale di EuroCup è uscita in semifinale. Ha vinto la squadra con un talento infinito e con un roster lunghissimo che ha potuto far fronte alle difficoltà momentanee o di lunga durata come l’assenza per tutto l’anno di Mariella Santucci.

Ha vinto la squadra che meglio di altre ha potuto - e saputo - sfruttare la doppia dimensione del gioco: palla sotto-palla fuori con grandi interpreti vicino canestro ma anche da lontano o in penetrazione. Questa alternanza è stata decisiva. Ha vinto la squadra che in stagione ha vinto 24 delle ventotto partite giocate. 

Ed ha vinto la squadra dell’allenatore che ha saputo tenere altissimo il livello di concentrazione delle sue giocatrici sempre. E che le ha fatte giocare davvero bene. Facendole esplodere nel momento giusto. Prova ne sia che tra quarti, semifinali e finali queste ragazze non hanno perso una sola partita, pur essendo la lepre a cui tutti davano la caccia.

Dal 1946 al 2021 ed ora il 2024. C’è da immaginare che la festa della Reyer femminile possa continuare negli anni se Brugnaro, il presidente, continuerà sulla linea intrapresa due anni fa.


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