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LNP - Tra Antonini e Maiorana chi ci rimette è la Fortitudo Bologna

di Umberto De Santis

Una delle più belle scoperte dell'infanzia è stato il fumetto, e in particolare Tex Willer. Ricordo che da qualche parte c'era l'elenco dei numeri pubblicati e il titolo del numero #8 "Due contro cento" mi ispirò la fantasia eroica ancora prima di poter trovare l'albo da qualche parte e leggere l'avventura scritta da Sergio Bonelli e disegnata da Galep. Figuratevi a sentire la frase in conferenza stampa di Valerio Antonini ("Uno contro seimila") che tuffo al cuore è stata!
Solitamente queste schermaglie finiscono sempre a tarallucci e vino. In fondo la pallacanestro italiana è paragonabile a un recinto di ranch dove i cavalli scorrazzano finché qualcuno non mette loro le briglie e li sottomette ai suoi interessi. Le vaste praterie della comunicazione e della audience sono oltre lo steccato, ma ci si sente sempre più al sicuro nelle nostre certezze. Ieri si è aperto invece un copione da OK Corral.

La vicenda del Daspo della Questura di Bologna verso Antonini sta trascendendo, e da qualche parte si richiede l'intervento del presidente federale a dirimere la questione. Petrucci non ha alcun interesse a farlo, in questo particolare momento di una campagna elettorale stravagante, dove per poter ritornare a essere presidente contra legem c'è voluto un compromesso che chiede il 66%+1 dei voti a lui e il 50%+1 a un qualunque avversario, per cui c'è bisogno di serrare le fila tra i sostenitori.

Non volendo c'è un trait-d-union fra Antonini e Maiorana, e il suo nome è Pietro Basciano. Il primo ne ha ereditato il posto e le funzioni a Trapani con modalità che non sono mai state del tutto chiarite. Il secondo ha fatto lo stesso in Lega Pallacanestro grazie a tre consiglieri che una mattina si sono svegliati dimissionari, senza una critica alla gestione LNP e senza una motivazione plausibile. Tutti e due probabilmente con un regista occulto a tenere le fila, capace di convincere la FIP a ratificare il tutto senza porsi domande e senza fare pubbliche dichiarazioni.

Intervenire nella querelle che sta prendendo una piega giudiziaria piuttosto interessante potrebbe significare per Petrucci dover scontentare uno dei suoi amici, come i due interessati hanno più volte dichiarato di essere. Sarebbe saggio rimanere alla finestra, ma questo potrebbe provocare un grave danno alla Fortitudo Bologna, anzi ai suoi tifosi. 
La loro esuberanza è tollerata dal mondo del basket anche se spesso trascendente e punteggiata da un discreto numero di Daspo che una veloce ricerca su google.com rende inutile che faccia qui la lista. Se il ricorso di Antonini contro quello emesso dalla Questura felsinea trovasse ragione spostando o anche solo accomunando le responsabilità sui famosi "seimila", i questori di tutta Italia avrebbero le motivazioni necessarie a proibire qualsiasi trasferta di sostenitori della Effe certificate da una sentenza di tribunale. Un boomerang perfetto.

Rimane il problema Francesco Maiorana, un signore che sembra muoversi con difficoltà a cominciare dall'amicizia con il presidente fortitudino Stefano Tedeschi in anni di burocrazia federale condivisa. Fatte salve le modalità della defenestrazione di Basciano, è stato candidato unico da reggente gestore delle elezioni alla presidenza LNP (ah, se in Italia ci fosse una legge sul conflitto di interessi!). Ed è al secondo comunicato di denuncia in tribunale contro qualcuno nel giro di pochi mesi. Ha già aperto un fronte legale contro il presidente dell'Assigeco Franco Curioni alla fine di maggio, e il fatto che non se ne parli più non significa che ce ne siamo dimenticati. A nostra memoria è un record... Maiorana è avvocato civilista consigliere di LNP già nel 2013 sotto la presidenza Bragaglio, e il legale forse non gli costa nulla: non sarebbe però corretto approfittarsene... e aprendo un altro possibile fronte per garantire la terzietà istituzionale: forse è il momento che LNP si sposti da Bologna?


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