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Logan ha stonato l'orchestra avellinese. L'anti-Milano esiste?

di Alessandro Palermo

A detta di molti, il sottoscritto in primis, la Scandone Avellino di coach Pino Sacripanti poteva essere identificata come l'anti-Milano per eccellenza. Un roster profondo, zeppo di veterani e stelle splendenti. Gli ingredienti per fare bene c'erano tutti - e ci sono ancora, chiaramente - dall'esperienza di Marteen Leunen, Marco Cusin e Kyrylo Fesenko, all'infinita leadership di Marques Green. Da quella vecchia volpe di Green, all'estro di Joe Ragland e Adonis Thomas, due talenti che in Italia se li possono permettere in pochi.

L'orchestra di Pino sembrava perfetta, lo era. Poi, però, il ​buon Nicola Alberani ha voluto alzare l'asticella. E, precisiamo, il DS biancoverde ha fatto bene. Aggiungere un tassello per puntare a qualcosa di luccicante, che preferiamo non nominare. Anche perché da quando l'abbiamo fatto, Avellino ha incominciato a perdere. Bisogna anche ammettere le proprie colpe: due settimane fa avevamo etichettato Avellino come la vera antagonista di Milano, sbagliando. Facciamo mea culpa. Se fino a due settimane fa ne eravamo certi, oggi non lo siamo più. Con l'arrivo di David Logan non ne siamo più così sicuri. Incredibile ma vero, proprio l'aggiunta dell'ex Dinamo ci sembrava la mossa decisiva ma - per ora - non sta pagando. Certo, ci vorrà tempo. E, di tempo, ce n'è ancora molto, gli irpini possono permettersi di aspettare l'ambientamento di Logan anche fino ai playoff. Anche perché se l'esterno proveniente dal Lietuvos dovesse tornare dominante come a Sassari, allora si metterebbe male per tutti. La Scandone è ancora seconda in classifica, a pari merito con la Reyer Venezia, quindi ha ancora tutto il tempo per carburare in vista del gran finale di stagione.


Abbiamo nominato Venezia, l'altra possibile antagonista dell'Olimpia. I lagunari non sono stati a guardare, anche loro come Avellino sono intervenuti sul mercato. A farsi un giro in gondola sono arrivati Julyan Stone ed Estebàn Batista, nel caso del primo si tratta di un ritorno. Per quanto riguarda il secondo, invece, è forse meglio non fargli fare nessun giro sui canali, visti i suoi 120 chili abbondanti. Battute a parte, la Reyer ha piazzato due colpi importanti, messi sulla bilancia sono più pesanti (e qui non si parla di chili) di quello di Logan. Ad oggi, però, l'anti-Milano non esiste. Non lo dice il +10 in classifica ma le difficoltà delle avversarie. L'arrivo di Logan ad Avelino ha stravolto il cammino della Sidigas, con lui sono arrivate 3 sconfitte. Contro Brescia in campionato due weekend fa, proprio contro Venezia in coppa e ieri l'inattesa sconfitta con Varese. Si può già parlare di crisi? No, assolutamente no. Soltanto ora, però, capiamo quanto sia difficile nello sport di squadra aggiungere un giocatore a stagione in corso. Se le cose vanno male è facilissimo, il problema sta quando le cose vanno bene. Per questo motivo, a volte, certe società decidono - pur avendo la disponibilità economica - di non acquistare nessuno. Aggiungere un giocatore come Logan era un rischio per Avellino, per ora, la scelta non sta pagando. Ne varrà la pena? Soltanto il tempo ed i risultati potranno dircelo. Intanto, vi lasciamo con un quesito. Ma con l'infortunio di Cusin, il bravissimo Alberani non poteva firmare un lungo al posto di prendere una guardia?

Editoriale a cura di Alessandro Palermo


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