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Supercoppa LBA - Le illusioni muoiono quando parla il campo

di Umberto De Santis

Quel diavolo di Scariolo ce l'ha fatta ancora una volta, benché quell'improvvido tecnico a 2" dalla fine gli poteva costare la vittoria. Ha riproposto in presentazione di semifinale di Supercoppa quel cliché di basso profilo che gli ha portato così bene con la Nazionale spagnola, ha lasciato che una ottusa critica propagandasse l'Olimpia come imbattibile (si è letto robe sulle colonne dei quotidiani cartacei che nemmeno il più infimo dei blog di tifosi delle Scarpette Rosse riuscirebbe a scrivere), ha dato ad Andrea Diana e allo staff il giusto merito di aver portato ieri sera una formazione tosta che proprio nei rincalzi estivi ha trovato la chiave della vittoria.

Eppure la squadra di Ettore Messina ha giocato una buona gara, preparata con cura - Belinelli ne sa qualcosa, con il cambio sistematico quando usciva dal ricciolo per sparare la tripla - e con un Devon Hall ancora una volta già in spolvero, tanto che la sua uscita per falli nella sconfitta conta di più del libero sbagliato da Billy Baron visto come poi è andato il supplementare. Quello che temevamo potesse accadere a Milano nell'editoriale di ieri è successo. Le belle e convincenti prestazioni all'OAKA sono state il frutto del confronto con squadre allo stesso livello di preparazione. Hanno illuso tanti, ma l'intensità dell'avversario avrebbe richiesto un livello superiore. Pazienza, non è una rondine che fa primavera e non c'è alcun processo, di quelli che piacciono così tanto a chi palesa vocazioni calcistiche nel basket, da aprire: l'Olimpia avrà modo di farsi valere nei prossimi mesi e ancor di più a partire da febbraio quando (Anadolu Efes docet) arriveranno i momenti davvero importanti della stagione.

Chi non sarà contento di quello che stiamo per scrivere sarà Piero Bucchi. L'impressione è che il livello di preparazione fisica della sua Dinamo sia superiore a quello generale della Virtus Bologna. Gli uomini di Scariolo devono scontare gli acidi lattici e la tensione agonistica del supplementare. Perciò nella finale di stasera è il Banco di Sardegna che parte favorito sulla Segafredo. Molto dipenderà da quale delle due formazioni riuscirà ad imporre il ritmo preferito all'altra. Tatticamente la quadratura della Dinamo le permette di non esporsi troppo alle folate felsinee, in contropiede o transizione. Dal cilindro Scariolo non può tirare fuori un Hackett o un Teodosic freschi che possano spaiare le carte. Tuttavia anche in un pronostico non c'è nulla di già scritto per cui l'interesse ad assistere alla finale di stasera è più vivo che mai.


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