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EuroLeague - Olimpia, Datome "Essere underdog ci dà una possibilità in più"

di Redazione Pianetabasket.com

Stasera si gioca per un posto in finale di EuroLeague. Palla a due ore 21:00 per l'Olimpia di Gigi Datome, che scenderà in campo per la quarta Final Four in carriera con tre finalissime disputate. Ecco le sue parole alla vigilia nell'intervista di Piero Guerrini di Tuttosport.

Sensazioni nella vigilia a Colonia. È bello essere qui, ogni anno in cui ci sono arrivato. Me la sono goduta. Del resto ho giocato tre finalissime. È ancor più bello perché siamo arrivati tutti sani e pronti. Certo, ci vuole un po’ di fortuna, ma la condizione è merito del lavoro svolto dallo staff dell’Olimpia. Non siamo qui per caso, abbiamo disputato una grande stagione.

Differenze tra oggi e le finali con il Fenerbahce Istanbul. Una differenza è sostanziale. In passato arrivavo con il Fener favorito. Adesso oggettivamente non lo siamo. Giocare una Final Four da “underdorg”, come dicono gli americani però è interessante. Abbiamo un’opportunità. E intanto ci godiamo il momento.

Senza TV in chiaro, in Italia. La Nazionale e l’Eurolega sono occasioni per coinvolgere i non appassionati. Non conosco i termini contrattuali e i motivi per cui la gara con il Barcellona sia in streaming su Eurosport, ma mi spiace. E penso anche ai ragazzi che in questo anno e mezzo hanno potuto giocare pochissimo.

Milano alla Final Four dopo 29 anni. Per me vale doppio, è il mio primo anno all’Olimpia. Onestamente, a inizio stagione non lo vedevo come un obiettivo. Pensavamo a riconquistare il rispetto che Milano e la sua storia meritano, agganciando magari i playoff. Ma ora ci siamo e balliamo. Sono felice di far parte di questo gruppo. L’unico cruccio vero è non aver potuto vivere questa stagione con il pubblico, sarebbe stato magnifico e si sarebbe divertito. Giocare senza è proprio diverso.

Ripensando a questa cavalcata, c’è stato un punto di svolta, oppure è stata una progressione? “Aver battuto quasi tutte le grandi ci ha trasmesso consapevolezza nei nostri mezzi. Quando vinci a Mosca, a Istanbul con Efes e Fenerbahce, a Tel Aviv con il Maccabi e a Madrid con il Real, capisci che sei sulla strada maestra per arrivare in fondo”.


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