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Girone E: Real su velluto, la Crvena Zvezda è solo Marjanovic

di Lorenzo Belli

Tipico incrocio testa-coda nel girone E con il Real Madrid che ospita sul parquet amico la Crvena Zvezda di Belgrado in una sfida che non dovrebbe presentare particolari insidie ai ragazzi guidati da Pablo Laso; il coach spagnolo decide di affidarsi a Llull, Rivers, Fernandez, Reyes e Ayon per la palla a due, la replica serba è formata da Williams, Tejic, Dangubic, Blazic e il gigantesco Marjanovic, una delle più belle sorprese di questa Eurolega.

 

Impatto migliore per gli ospiti che sfruttando il dominio di Marjanovic girano comodamente avanti al giro di boa del primo periodo (4-10) poi i “blancos” aumentano i propri giri del motore con Fernandez e Llull ritornano a contatto sul finale del parziale che si chiude comunque appannaggio dei serbi con il risultato di 16-18. Rodriguez impatta in avvio di secondo quarto (18-18), quindi il Real stringe meglio le canotte difensive e con un Carroll particolarmente ispirato ad attaccare il ferro tenta il primo allungo del match (28-22); la partita scorre via in pieno controllo madrileno (34-24) anche se ambo le compagini hanno le polveri bagnate dall'arco (0/9 il Real e 0/6 i serbi). Le schermaglie di fine frazione non cambiano la sostanza nonostante il grande lavoro di Marjanovic (13 all'intervallo) e si rientra negli spogliatoi sul 40-29 per la squadra di Laso.  

Marjanovic – con il supporto di Williams - al rientro sul parquet tiene una flebile speranza di impresa per la Crvenza Zvezda (46-41) che viene puntualmente frustata dai madrileni che si affidano alle sicure mani di Rudy Fernandez per riprendersi l'inerzia della gara (53-41); i serbi non demordono e giocano a testa alta ma non riescono più ad avvicinarsi e al 30' è 60-46 per i padroni di casa. Carroll con un canestro pesante indirizza il match verso il “garbage time” (65-50) che poi i padroni di casa amministrano allietando il pubblico: quando Rodriguez insacca dai 6,75 è massimo vantaggio a +21 (77-56) che viene ritoccato poco dopo con Slaughter che vola a schiacciare su un delizioso lob dell'ultimo MVP dell'Eurolega (81-56). Ai serbi non basta un monumentale prova dei suoi pivot – Marjanovic (21 punti, 13 rimbalzi e 35 di valutazione in 21' sul parquet) e Zirbes (13+9) – dato che il Real si dimostra esageratamente superiore in tutti gli altri ruoli, specie sugli esterni dove hanno brillato Fernandez (15 punti) e Carroll (17) oltre al solito Rodriguez (13). Termina 85-61 con i canestri finali di Campazzo e Mejiri, ovvero l'undicesimo e dodicesimo uomo a disposizione del dream team di Pablo Laso.   


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