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A2 F - Finale Promozione Gara1: oggi la prima sfida tra Geas vs Bologna. Diretta su Sportitalia

di Redazione Pianetabasket.com
Fonte: Ufficio Stampa Geas

Prendendo in prestito il fortunato slogan della Final Four NCAA, che chiude il lungo percorso di chi arriva fino in fondo nel torneo universitario americano, “The road ends here”. Anche per quanto riguarda Geas Sesto San Giovanni e Progresso Bologna la strada finisce qui, dopo dei playoff lunghi quasi due mesi e che hanno scremato le 16 squadre iniziali fino a lasciare in piedi solamente le due che si giocheranno l’unica promozione in palio verso la Serie A1.

Le due teste di serie numero 1 dei rispettivi tabelloni, prime in classifica in regular season nei due gironi, sono pronte a contendersi la vittoria finale su una serie ad andata e ritorno (e non più al meglio delle tre gare come fino ad ora), con i primi 40 minuti che si disputeranno sabato 3 giugno al PalaNat (palla a due alle ore 19.00 per favorire la diretta televisiva su Sportitalia) e il “secondo tempo” che si disputerà sabato prossimo al Cierrebi di Bologna, lo storico impianto sportivo felsineo che verrà abbattuto proprio al termine di queste Finals.


Il Geas ha avuto un convincente percorso netto fin qui nella “postseason”, con tre serie chiuse sul 2-0 (contro Albino, Marghera e Ferrara) e vittorie tutto sommato agevoli in ogni partita disputata (quasi 15 punti di scarto medio). Dall’altra parte la Matteiplast ha fatto decisamente più fatica, chiudendo tutte e tre le proprie sfide sul 2-1 (Fanola San Martino, Crema e Vicenza le sfidanti) e perdendo sempre in trasferta, ma sfruttando poi fino in fondo il fattore campo nelle decisive gare-3 in casa. E’ proprio il parquet amico uno dei punti di forza delle bolognesi, che quest’anno non hanno mai perso al Cierrebi e hanno tenuto il ritmo di un camion schiacciasassi, conquistando 12 vittorie su 12 in stagione regolare e 6 su 6 in questi playoff. Il Progresso potrà quindi contare sul vantaggio di giocare il ritorno in casa, conoscendo già il punteggio che le servirà per salire in A1, per riequilibrare una sfida che si annuncia in ogni caso imperdibile.

LE AVVERSARIE – Se Sesto è una squadra che fa molto affidamento sulla qualità e l’esperienza del proprio quintetto, distribuendo molti minuti tra le prime sei giocatrici delle proprie rotazioni (in quattro stanno in campo per più di 30 minuti di media, Schieppati e Gambarini per più di 25), Bologna invece segue una filosofia diversa: la Matteiplast può infatti essere considerata a tutti gli effetti la squadra più profonda di tutto il campionato di A2, ruotando di fatto 11 giocatrici (nessuna supera i 28 minuti di media del playmaker Mini) ed effettuando abitualmente anche un “turnover” che le porta a lasciare spesso in tribuna una giocatrice non di poco conto come l’ex Carugate Giulia Occhipinti.

La spina dorsale della squadra allenata da Luca Roveri (arrivato sulla panca bolognese per i playoff, dopo le dimissioni di Paolo Andreoli a due giornate dalla fine della regular season) è composta dal trio formato da Chiara Cadoni, Alessandra Tava e Chiara Mini. La prima, sarda di Oristano, è un centro del ’94, non altissima ma decisamente di alto livello fisico e atletico, miglior marcatrice e miglior rimbalzista della squadra con 10.8 punti e 8.2 rimbalzi di media, tirando anche con buone percentuali. La piemontese Tava è forse la giocatrice di maggior spicco tecnico della Matteiplast, con esperienze in A1 tra Orvieto e La Spezia e anche una finale scudetto in Svezia da compagna di squadra dell’ex sestese Ilaria Zanoni con lo Udominate Umeå. Per lei, da tempo anche nel giro della nazionale di 3 vs 3, le cifre parlano di 10.5 punti e 3.6 rimbalzi, con la capacità di colpire tanto da vicino quanto da fuori. Chiara Mini, invece. è il playmaker titolare, giocatrice ex Cagliari e Ferrara dalla grinta ed energia infinite: il suo canestro decisivo in gara3 contro Vicenza ha trascinato Bologna in finale, e in questa stagione contribuisce con 7.0 punti e 3.0 assist a partita, oltre ad una leadership naturale.

Il quintetto viene completato dalla guardia italo-americana Rae Lin D’Alie, razzente trottolino di 168 cm da 8.6 punti, capace di aumentare i ritmi e di spezzare le difese con le sue penetrazioni, oltre a disporre di una buona mano al tiro e di grande energia (è la seconda miglior rimbalzista della squadra, nonostante la taglia, con 5.0 di media), e da Federica Franceschelli, già affrontata dal Geas in una finale promozione due anni fa quando vestiva la casacca della Magika Castel San Pietro assieme alla attuale rossonera Veronica Schieppati, ala “di raccordo” capace di fare tante cose utili e di alzare il tono difensivamente senza aver bisogno per forza di toccare tanti palloni in attacco.

Il sesto uomo è Elisabetta Tassinari, buona realizzatrice con un passato tormentato però dagli infortuni, che quest’anno ha realizzato solamente 5.3 punti a partita (minimo in carriera) con percentuali basse al tiro, riuscendo però lo stesso a compiere alcune prestazioni decisive per la sua squadra, come i 12 punti nella decisiva gara3 contro Crema. Dalla panca escono anche due delle giocatrici più carismatiche, la tiratrice Federica Nannucci (4.7 punti) e la capitana Matilde Dall’Aglio (3.2), importantissimi per gli equilibri della Matteiplast dal punto di vista dell’energia, dell’esperienza e della leadership vocale.

Il cambio delle lunghe è Marta Meroni, utile elemento da 3.1 punti e 3.3 rimbalzi, ben conosciuta da queste parti avendo giocato al Geas nella parte finale delle giovanili e poi in prima squadra (prodotto del vivaio di Costa). Le ultime dalla rotazione, pronte ad entrare in caso di necessità e per dare fiato alle compagne, sono le esterne Simona Cordisco e Ludovica Storer, mentre la panchina è completata dalla “under” Benedetta Poletti, che curiosamente in questa stagione ha vestito i panni anche del capo allenatore nell’ultima partita di regular season a Vicenza, decisiva per conquistare il primo posto nel girone, dal momento che la Matteiplast si era trovata improvvisamente senza coach per le improvvise dimissioni di Andreoli.

Sulla società Progresso, presieduta da una figura storica del basket bolognese quale Gianfranco Civolani, va notato che non è lo stesso club affrontato dal Geas nella semifinale-playoff del 2008: quella era la Libertas, tra l’altro ritornata in A2 la scorsa settimana vincendo la finale di serie B contro il BFM Milano. Il Progresso è appena al suo secondo anno in A2 e già si affaccia alle soglie della massima serie dopo essere anche stato, in questa stagione, finalista di Coppa Italia perdendo contro Costa.

COACH ZANOTTI – “Vorrei partire dall’inizio: il nostro percorso è stato lungo, siamo a giugno e siamo ancora in ballo. Lo scorso luglio probabilmente non l’avrebbe pensato nessuno, neppure noi, quindi bisogna essere assolutamente contente ed orgogliose di quello che siamo riuscite a fare, consapevoli anche delle tante difficoltà che abbiamo superato. Dovremo giocare serene, con grande determinazione ma anche con grande gioia, perché alla fine giocarsi delle partite così è il sogno di ogni atleta e non dobbiamo perdere di vista il privilegio che rappresenta. Vada come vada, noi faremo di tutto per portarci a casa questa partita d’andata.
Bologna è una squadra lunga, può contare su 10 giocatrici con caratteristiche variegate e complementari: hanno buone piccole, buone lunghe, tutti i ruoli sono ben coperti, quindi dobbiamo pensare di fare una partita difensivamente molto intensa, più di tutte quelle che abbiamo fatto finora, perché l’avversario sarà più impegnativo. Dovremo riuscire a contenere le loro lunghe pur lavorando con molta attenzione sulle piccole, loro giocano usando molto il pick ‘n’ roll e questa sarà quindi una chiave importante della partita. Il cuore della squadra è Mini, che è piccolina ma molto veloce, sa gestire la squadra e la organizza bene.
Dovremo stare attente a mettere la partita sui nostri binari preferiti, senza farci ingolosire dal corri-e-tira, ma cercando invece di rendere minime le palle perse e gestire ogni possesso al meglio. Guardando le statistiche si potrebbe dire che siamo due squadre che si equivalgono, loro sono forse un po’ meglio dal punto di vista delle palle recuperate, ma sulle percentuali al tiro siamo simili. Ma la cosa più importante sarà rimanere lì con la testa per 40 minuti, senza deprimerci nei momenti negativi o rilassarci in quelli positivi, perché con questo format di andata e ritorno ogni punto e ogni azione possono essere decisivi e valere oro colato”.


 


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