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A2 – Torino è chiamata alla svolta, i conti non tornano

di Emiliano Latino
Coach Boniciolli

In un campionato lungo, complesso e terribilmente competitivo come quello di questa nuova A2, che ha detta di coach Boniciolli è la seconda lega più difficile d’Europa, tracciare bilanci dopo solo 4 giornate può sembrare prematuro. Tuttavia, i due punti in classifica che relegano la Reale Mutua Torino al 14° posto in classifica suonano come il primo campanello d’allarme, che la squadra gialloblu farebbe bene a spegnere quanto prima possibile. Sarà pur vero (e lo è) che nelle prime giornate Torino ha già affrontato VeronaUdine e Cantù (3 sconfitte), ma ci sono alcuni “conti” che non tornano e che fin dai primi articoli abbiamo sempre messo in evidenza.

LA DIFESA – Torino ha dimostrato (a sprazzi) intensità e spaziature che hanno portato anche risultati e che hanno messo in difficoltà attacchi di caratura elevata. Nonostante questo, le 16 palle perse di media stonano e a lungo andare possono diventare un fattore anche contro roster che sulla carta sono inferiori, ma che potrebbero approfittarne. E quei 77 punti di media subiti a partita ne sono una logica conseguenza.

L’ATTACCO – Taylor e Ajayi con la loro media realizzativa di 34 pt a partita (in coppia) sono la stella polare che guida gran parte delle soluzioni nella parte avversaria del parquet. Nonostante questo, ben presto gli staff tecnici avversari hanno “costruito” la gabbia al nigeriano e prossimamente lo faranno anche con la guardia di Milwaukee. Cosa si inventerà l’allenatore triestino quando arriveranno momenti di magra dai due top scorer?

SOTTO LE PLANCE – Questo è il vero punto debole della squadra costruita durante la sessione estiva di mercato. Le statistiche delle prime partite evidenziano i 7.5 pt di media di Seck e Ladurner, abbinati ai 6 rimbalzi (in coppia) acchiappati a partita in circa 30 minuti (sempre di media e sempre in coppia). Davvero numeri impietosi in un ruolo che richiede fisicità, attenzione, scaltrezza. Insomma…esperienza, che i due non hanno. Se il budget ha influito nel riempire i due slot, non possiamo che fidarci della prospettiva di crescita che Boniciolli ha più volte ricordato, rinviando il discorso alla fine della stagione.

BENE SEVERINI, MA POI? – L’ala di Macerata è l’unico del trittico arrivato da Milano sponda Urania a non aver “tradito” le aspettative che l’hanno accompagnato sotto la Mole. Lucidità e le ottime percentuali dalla distanza, fanno dell’esperto esterno uno dei punti fermi del quintetto in campo. Oltre alla doppia cifra di media registrata a referto, i margini di miglioramento sono evidenti. Su Montano e Landi vogliamo rinviare qualsiasi giudizio a quando la condizione fisica potrà essere quantomeno accettabile. Non bastano di certo qualche bomba realizzata a Cantù per meritare una sufficienza ancora troppo lontana dall’essere anche solo intravista. Possono e devono fare la differenza, l’esperienza e dalla loro, così come il tempo...ma anche quello passa in fretta. Di Ghirlanda si sono già perse le tracce?

SCHINA E GALLO AL VOLANTE – Se il capitano è alla sua prima esperienza da titolare, per di più con la fascia di capitano al braccio, Gallo è veramente un novello della categoria e anche lui rientra in quelle scommesse che la società di via Cervino ha scelto di puntare le sue fiches. Il volante triestino è vero che produce assist (7.3 di media), altrettanto vero è che sarebbe meglio se si intestasse più soluzioni offensive, in penetrazione e non solo, soprattutto quando gli spazi dei due stranieri si chiudono ermeticamente.

Mentre scriviamo mancano poco più di 48 ore prima che un’altra palla a due si alzi al Pala Gianni Asti (mercoledì ore 20:30). Brindisi arriverà a Torino forte della convincente vittoria contro Forlì, dopo aver incassato 3 sconfitte consecutive nei primi 120 minuti della stagione. Tra le candidate al ruolo di protagonista della bagarre, la squadra di coach Bucchi cercherà il primo colpo esterno della stagione, mentre i torinesi vorranno regalare la prima gioia casalinga ad un pubblico "sbuffante" e (lo sappiamo bene da anni) pronto ancora una volta a disaffezionarsi e venire sempre meno al palazzetto. Non erano queste le premesse di inizio stagione e mancano ancora 34 partite alla fine della stagione regolare. Siamo solo all’inizio di una competizione lunga ed estenuante, ma a trasformare l’alba in tramonto sulle rive del Po ci impiegano un attimo.


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