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Avellino - La richiesta di fallimento Sidigas avanza, come salvare la Scandone?

di Redazione Pianetabasket.com

I contorni della vicenda si stanno precisando, e il quadro della situazione della Scandone è sempre più fosco. Anche perché il vulnus principale non è in una cattiva gestione del basket ma quello inerente la proprietà Sidigas. Da una richiesta di decreto ingiuntivo inoltrata dall'Eni di circa 12 milioni di euro, si sarebbe passati ad accertamenti stringenti sul patrimonio Sidigas e sui suoi libri contabili. Varie le ipotesi di reato (squilibri finanziari e situazioni di insolvenza nei confronti dell'Erario per Iva non pagata), che hanno convinto la Procura di Avellino ad inoltrare la richiesta di fallimento della società con udienza fissata il prossimo 12 luglio. Il fulmine quasi a ciel sereno - la dirigenza Sidigas avrebbe anche sottovalutato la portata delle indagini - mentre Alberani era in pieno basket mercato, è arrivato con la notifica che, nella sede napoletana, sarebbe stata consegnata solo lo scorso 20 giugno.

I tempi stringono: entro il 12 luglio la Scandone deve poter dimostrare di potersi iscrivere alla serie A di basket rispettando le prescrizioni Com.Te.C. con una Sidigas proprietaria anche della U.S. Avellino di calcio che dovrebbe mettere la squadra in campo il 4 agosto per la coppa Italia. E De Cesare vuole cedere in blocco le due società, aggiungendo malumore soprattutto nei tifosi del calcio. Oggi dalla FIP dovrebbe arrivare l'importo esatto da pagare per poter regolarizzare la posizione. Da qui potranno anche cominciare i discorsi sulla possibile autoretrocessione in A2 o in serie B che dilaterebbe i tempi del risanamento finanziario, auspicabili visto l'imminente pericolo di fallimento ma anche qui la deadline è molto vicina, il 9 luglio.


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