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BAL Africa - Tony Mitchell, Culpepper e... Khaman Maluach: occhi sul possibile top 3 al Draft 2025

di Redazione Pianetabasket.com

(di DAVIDE COLOTTI). Esiste un posto dove il passato di LBA ed Eurolega incontra il futuro della NBA: la Basketball Africa League, giunta all'edizione numero 4. Ai nastri di partenza della massima competizione africana, organizzata da NBA e FIBA, 12 squadre da 12 diversi Paesi.

È una BAL sempre più competitiva, a cui partecipano volti noti delle leghe europee come l'ex Maccabi Pierre Jackson e alcuni ex LBA come l'MVP 2014/15 Tony Mitchell, Mark Lyons e Randy Culpepper. Compagno di quest'ultimo, tra le fila degli ugandesi City Oilers, c'è il giocatore più atteso: Khaman Maluach. Il centro sud sudanese classe 2006, terzo giocatore più giovane di sempre ai Mondiali nello storico esordio della sua nazionale la scorsa estate, ha annunciato a marzo che nella prossima stagione NCAA si unirà ai Duke Blue Devils, dove sarà compagno di Cooper Flagg, attesa prima scelta assoluta del 2025. Un posto in lottery potrebbe esserci anche per Maluach, dato in top 3 da alcuni mock draft. Con 17,8 punti e 13,5 rimbalzi di media, il talentuoso lungo di 2,18 non ha tradito le attese nella BAL, nuovo serbatoio di prospetti NBA tra cui anche il centrafricano Thierry Darlan, possibile chiamata al primo giro di quest'anno.

Le 12 squadre sono state divise in 3 gironi:
- Kalahari Conference: FUS Rabat (Marocco), Petro Luanda (Angola), Cape Town Tigers (Sud Africa), Dynamo BC (Burundi) 
- Nile Conference: Al Ahly Il Cairo (Egitto), Al Ahly Bengasi (Libia), Bangui SC (Rep. Centrafricana), City Oilers (Uganda) 
- Sahara Conference: APR (Ruanda), AS Douanes (Senegal), Rivers Hoopers BC (Nigeria), US Monastir (Tunisia)
Le prime due classificate di ogni girone e le due migliori terze si qualificano per la fase a eliminazione diretta a Kigali, in Ruanda.

KALAHARI CONFERENCE

Il nome più "griffato" del girone è senza dubbio Cartier-Ducati Diarra (12,8 punti a gara), esterno dei Cape Town Tigers. Quello più musicale è Billy Preston (15,8 punti), omonimo del grande tastierista. Compagno di entrambi è il top scorer Samkelo Cele (20,5 ppg). A qualificarsi sono però FUS Rabat e Petro Luanda, quest'ultima infarcita di nazionali angolani affrontati dall'Italia agli scorsi mondiali, tra cui Childe Dundao.

Il girone si è ridotto a 3: nel match inaugurale tra Tigers e Dynamo, la squadra burundese ha rimosso dalla maglia il logo dello sponsor della lega, Visit Rwanda, per protesta contro la nazione confinante, con cui non corre buon sangue. Il club di Bujumbura, peraltro vincitore, ha poi rinunciato alla seconda e alla terza gara, venendo escluso come da regole FIBA.

Kalahari Conference (Pretoria, 9-17 marzo):
1 Rabat (3/1), 2 Luanda (2/2), 3 Cape Town (1/3)

NILE CONFERENCE

Non solo i campioni in carica egiziani di Tony Mitchell (11ppg) e Mark Lyons (12ppg). Una seconda Al Ahly supera il girone: è la squadra di Bengasi, città libica cui in Italia sono dedicate vie, piazze e fermate della metro. Quintetto top sulla carta: il veterano Solo Diabate, una vita in Francia, quel Pierre Jackson che ne ha segnati 17 di media in Eurolega, dove ha giocato anche l'ala Kevin Murphy, e sotto le plance due nazionali sud sudanesi protagonisti delle ultime Finals australiane, Majok Deng (campione con Tasmania) e Jo Lual-Acuil (sconfitto con Melbourne), top scorer del girone a 23 punti di media. Proprio contro l'MVP il giovane Khaman Maluach mostra limiti e punti di forza: nella prima sfida lo '06 produce 16 punti, 18 rimbalzi e ben 7 stoppate; nella seconda Lual lo abbatte con il record BAL all time: 42 punti (20/28 dal campo). Ripescaggio per il Bangui SC, portato al Cairo dall'iconica allenatrice Liz Mills, poi dimessasi per mancati pagamenti. Per Thierry Darlan 17,7 punti e 8,5 rimbalzi di media. 

Nile Conference (Il Cairo, 19-27 aprile)
1 Il Cairo (5/1), 2 Bengasi (3/3), 3 Bangui (3/3), City Oilers (1/5)
L'appuntamento con la Sahara Conference è dal 4 al 12 maggio a Dakar. I suoi esiti sanciranno gli incroci per la fase a eliminazione diretta.

DAVIDE COLOTTI


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