ESCLUSIVA PB - Francesco Ferrari: "Avevo tante opzioni anche fuori dall'Italia ma..."
Francesco Ferrari è il nuovo protagonista della nostra rubrica "Future Stars" curata da Alberto Benadì di Parla Canestro, dedicata ai giovani protagonisti dei nostri campionati. Lo è sicuramente il classe 2005, che con la maglia della UEB Gesteco Cividale sta segnando 5.7 punti di media a in Serie A2 con anche 4.9 rimbalzi in 17 minuti con il 42% da tre, 49% da due.
Iniziamo a parlare del rapporto con tuo papà "Mine": raccontaci il legame che avete, quanto è stato ed è ancora importante per la tua crescita come giocatore e quanto è stato importante nell'avvicinamento al basket per te? "Il rapporto che mi lega a mio padre è davvero unico e non si limita solo al mondo della pallacanestro ma soprattutto alla vita quotidiana extra campo. Per me è stato e sarà sempre un punto di riferimento. Sicuramente è grazie a lui e alla sua passione travolgente per questo sport che mi ha fatto iniziare a giocare sin da piccolo. Ricordo ancora quando io con mia madre e i miei fratelli lo andavamo a seguire in giro per l'Italia nei palazzetti più caldi facendo sempre il tifo per lui. Ora però è il suo turno a dover seguire me e i miei fratelli ogni domenica".
Se sei uno dei prospetti più interessanti della Serie A2 è soprattutto grazie all'esperienza di Borgomanero: quanto è stato importante per te e che posto occupa nel tuo cuore? "Credo fortemente che Borgomanero ormai sia la miglior società a livello giovanile perchè ti fanno sentire a casa fin dal primo giorno, mettono a disposizione tutto ciò che serve per allenarsi al meglio 365 giorni l'anno ed è il miglior posto dove un ragazzo possa crescere e migliorare. Sicuramente occupa un posto importante nel mio cuore anche perchè è il luogo in cui sono nato e cresciuto. L'unico rammarico è quello di non essere riuscito a vincere uno scudetto ma sono consapevole che tutto il lavoro che ho fatto in quegli anni verrà ripagato".
Hai potuto vincere la LBA Next Gen Cup con l'Olimpia tra l'altro anche da MVP della finale: raccontaci l'emozione di quel torneo e che ricordi hai di quella vittoria. "Ho partecipato a questo torneo così importante nel mondo delle giovanili una volta sola ma con la fortuna di averlo fatto con un club così storico e prestigioso come l'Olimpia Milano. Devo ringraziare i miei compagni che sono stati davvero speciali perchè mi hanno aiutato fin da subito ad ambientarmi il più velocemente possibile per far sì che potessi rendere al meglio in campo. Miglior modo di chiudere questa esperienza non si poteva chiedere dal momento che siamo riusciti a vincere il torneo e personalmente anche il premio Mvp della finale".
Quest'estate nonostante avessi tante opportunità hai scelto di rimanere in Italia e di andare a Cividale: spiegaci il perché di questa scelta e che cosa ti ha convinto del progetto? "Quest'estate ho avuto tante possibilità per proseguire il mio percorso anche fuori dall'Italia ma ho deciso di rimanere qui perché si è presentata l'offerta di Cividale che ho deciso di cogliere subito. Sicuramente uno dei fattori che mi hanno portato a sposare questo tipo di progetto è stata la presenza di coach Pillastrini che ha sempre avuto grande fiducia nel fare giocare i giovani e farli crescere partita dopo partita".
In questo momento siete quarti in campionato: state facendo un grandissimo percorso di squadra. Secondo te che cosa sta funzionando tanto all'interno del gruppo e in che cosa coach Pillastrini vi sta aiutando di più? "Stiamo giocando un campionato di altissimo livello ed è merito di un gruppo veramente unito che se la gioca sempre contro tutti ogni domenica. Siamo fortunati ad avere un supporto incredibile dalla società e dal nostro magnifico pubblico sia nei momenti positivi ma soprattutto in quelli di più difficoltà. Coach Pillastrini è fondamentale perché trasmette a tutta la squadra in ogni momento tranquillità, sicurezza e fiducia e credo che questo si possa vedere sul campo".
Sei ancora molto giovane, ma hai dimostrato di avere un grande potenziale: che obiettivi ti poni a breve termine e a lungo termine come carriera. "Sì sulla carta sono considerato ancora giovane perché ho ancora tutta la vita davanti ma in ambito cestistico non mi piace tanto essere considerato in questo modo. Sono pochi a poter giocare in campionati di alto livello. L'obiettivo a breve termine è quello di giocare una serie playoff con Cividale mentre quello a lungo termine è diventare il miglior giocatore possibile sognando un giorno di poter far parte della nazionale maggiore.".