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Gli incubi della Virtus Bologna

di Davide Trebbi

Il canestro dell'agognato Shabazz Napier cala sul parquet della Virtus Bologna come una sentenza: vittoria del Bayern Monaco, sconfitta per i bianconeri. E così la terza gara casalinga in Eurolega sfuma in un’altra serata amara. Tre partite a Casalecchio e altrettante delusioni, davanti a un pubblico che sognava che sognava di fare del giocare tra le proprie mura, un fortino europeo. Invece, ogni partita sembra un mattone che si sgretola, portando i bianconeri a vacillare, mentre il futuro si fa fosco. La Virtus paga due mercati incerti, uno invernale e uno estivo passati più a collezionare dubbi che certezze. Gli investimenti non hanno portato soluzioni, ma piuttosto nuove incertezze. Giocatori che non fanno il salto di qualità, ruoli che restano scoperti, problemi di chimica che la squadra fatica a risolvere. Se si pensava che un mercato aggressivo avrebbe alzato l’asticella, la realtà dice il contrario: la Virtus oggi sembra una squadra senza identità chiara, costretta sempre ad inseguire più che a imporre il proprio gioco.

In questo quadro tecnico già complesso, la società non aiuta. Il Consiglio d’amministrazione ha rinnovato le cariche, ma l’aria che tira è di sospensione, di attese. Le certezze sul futuro sono un miraggio: si rincorrono voci di budget ridotti e di strategie ancora non definite. Gli stessi tifosi, in bilico tra passione e scoraggiamento, temono che l’impegno della società in Eurolega possa essere messo in discussione. Per partecipare all’Europa, servono progettualità e fondi, due parole che oggi alla Virtus sembrano incerte. E così, ogni sconfitta in Eurolega diventa un macigno, un passo verso un limbo che allontana l’Eurolega dalla Bologna bianconera. La Virtus non ha al momento garanzie economiche sicure né un piano a lungo termine per consolidare la sua posizione nel torneo continentale. L’incubo per i tifosi è l’assenza di un progetto solido, una struttura in cui credere.

A complicare il quadro c’è la sfida di domani contro Milano, l’Olimpia dell’assente Ettore Messina, la stessa che da tre anni spezza i sogni tricolori della Virtus nelle finali scudetto. Milano in casa arriva come una condanna a ricordare ogni fallimento e ad aggiungere nuove spine a un cammino già complesso. Se la Virtus dovesse inciampare ancora, la stagione rischia di diventare un lungo addio alle speranze europee e a un futuro di certezze.
Incubi, appunto, per i tifosi bianconeri. E la luce in fondo al tunnel, oggi, appare sempre più lontana.


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