.

LEGA A - Il tocco di David. Logan: "Qui per vincere, il tempo è dalla nostra parte"

di Massimo Roca
Fonte: Il Mattino

“Logan, 6, Avellino”: questo il retro della canotta dell’ultimo arrivato in casa Sidigas, presentato ieri nella sala stampa del Pala Del Mauro. Uno slogan involontario in grado di sintetizzare anche il modo totalizzante in cui è stata vissuta la lunga trattativa che ha portato ad Avellino la 34-enne guardia di Chicago. Martedì giorno di mercato infrasettimanale. Nascosta dietro le specialità ittiche, c’era la pesca grossa della Scandone. David Logan guadagnerà circa 40 mila dollari mensili a cui va aggiunto il buy-out, poco più di 100 mila euro, finito nelle tasche del Lietuvos Rytas. Logan è il dodicesimo tesserato sui 16 possibili, l’ottavo straniero sui sette che possono andare a referto. Il suo passaporto polacco consente di gestire al meglio le alternative e preserva i due visti rimanenti per giocatori non appartenenti all’UE. Sono sei quelli utilizzati per gli statunitensi Leunen, Randolph e Thomas, gli europei “non Ue”, Green (Macedonia) e Fesenko (Ucraina), e per il “cotonou” liberiano Ragland. Esordirà domenica prossima nel match di mezzogiorno a Brescia dando il via al turnover nel reparto esterni: Obasohan o il convalescente Ragland pronti a fargli posto.

L'INVITO DI RAGLAND - “Sono onorato di essere qui. Sfortunatamente non ho potuto dare una mano in Coppa Italia. Non è arrivato il risultato che speravamo. Ho la fortuna di essere in una squadra che è già seconda in classifica. Credo che il tempo sia dalla nostra parte” sono queste le sue prime impressioni da biancoverde. A convincerlo il corteggiamento serrato della Scandone iniziato già in autunno: “L’interesse che mi ha mostrato la società è stata una molla decisiva. Ho poi contattato Joe Ragland che mi ha restituito feedback importanti su società ed ambiente. E’ un team che ha obiettivi di rilievo in campionato ed in Europa. E’ un occasione importante per me”.

SPIFFERI - Chissà cosa sarebbe potuto cambiare se fosse arrivato prima. Forse nulla, ma contro la “sua” Sassari un guizzo dei suoi avrebbe potuto risolverla. Troppe chiacchiere, fuga di notizie, una gestione mediatica rivedibile, qualche canale preferenziale di troppo nell’immediato post Milano, ha alimentato la gran cassa mediatica nazionale, prima ancora che quella locale, rallentando, forse, quello che al Lietuvos Rytas era già stato deciso di buon grado, vista anche la sua immediata sostituzione con Jimmy Baron. “Quella contro Sassari è stata una buona partita, decisa dagli episodi. Non credo che sia mancato qualcosa di sostanziale a questa squadra”.

FAN GIA' CONQUISTATI - Logan è già conquistato dai suoi nuovi tifosi: “Mi hanno dimostrato tantissimo affetto sui social media. E’ stata una spinta ulteriore per arrivare qui. A Rimini ho avuto modo di apprezzare il loro particolare calore”. Spettatore alle Final Eight, ha già assaporato l’atmosfera dello spogliatoio. Non ha ancora parlato con coach Sacripanti. E’ da “aggiornare” l’equilibrio con i “senatori”: “Metterò a disposizione la mia esperienza soprattutto con i più giovani. Non credo che ci saranno problemi con i veterani. Sono tutti dei bravi ragazzi e soprattutto proseguiamo lo stesso obiettivo”.

RIPETERE SASSARI - Il suo passato italiano è soprattutto legato al biennio sassarese dal 2014 al 2016. La prima stagione ha portato in dote tre trofei: Supercoppa, Coppa Italia e soprattutto lo scudetto. Parola che fa sognare ma che Logan non disdegna: “Abbiamo le possibilità per poter ripetere quel traguardo. Penso che la chimica sia l’aspetto fondamentale per poter vincere il campionato. Spero di di mettere a disposizione la mia leadership ed il mio impegno. Insieme possiamo riuscirci”. Dopo Sassari, ora Avellino ma la sua prima esperienza italiana è stata in Legadue.

PAVIA E GALLINARI - Nell’estate del 2005 arrivò a Pavia fresco di college. Un’esperienza in chiaroscuro. Fu addirittura tagliato dopo 12 partite. Di lì iniziò il via ad una carriera di livello che lo ha portato in Israele (due stagioni, di cui una al Maccabi), Polonia (quattro anni), Spagna (Vitoria), Grecia (Panathinaikos)  e Germania (Berlino), prendendo parte per quattro volte all'Eurolega e per due volte all'Eurocup. Di quella fugace esperienza pavese il ricordo di un compagno di squadra illustre, l’allora diciassettenne Danilo Gallinari: “Sotto il suo fisico esile traspariva già tutto il suo talento”.


Altre notizie
PUBBLICITÀ