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NBA - I casi Griffin, Aldridge, Drummond portano a ripensare le regole del buyout

di Redazione Pianetabasket.com

Anonimamente sulla stampa e apertamente con la NBA, diversi dirigenti e proprietari di franchigie NBA si sono lamentati della corsa agli armamenti che i "grandi mercati" sono impegnati durante questo periodo di "buyout". Piuttosto che fare trade la sera della deadline, i Nets e i Lakers hanno aspettato fino a quando LaMarcus Aldridge e André Drummond non sono stati tagliati per poterli reclutare.

Una pratica ormai diffusa da diverse stagioni e, secondo ESPN, la NBA è a conoscenza del problema e ha in programma di discuterne con il sindacato dei giocatori. La NBA vorrebbe che i "piccoli mercati" avessero la possibilità di reclutare questo tipo di giocatore per rinforzarsi per i playoff, e anche ben figurare.

Allo stato attuale ciò è impossibile dato che i giocatori interessati si stanno rivolgendo maggiormente alle franchigie di grandi dimensioni, e la Lega approfitterà delle prime discussioni sul prossimo contratto collettivo per affrontare l'argomento. L'attuale CBA (Contratto di Contrattazione Collettivo) è in vigore fino alla fine della stagione 2023/24, ma di comune accordo entrambe le parti possono rinegoziarlo dopo la stagione 2022/23.

Il che significa che così com'è, nel breve termine, le regole sul "buyout" non dovrebbero cambiare, e la prossima stagione, dovremmo vedere di nuovo gli ex All-Stars in cerca di un anello negoziare la fine del loro contratto per unirsi ai candidati emergenti a febbraio nella corsa al titolo.


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