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Virtus Bologna, arrivano i soldi ma senza illusioni mercato

di Redazione Pianetabasket.com

Che i bilanci della Virtus Bologna individuino passivi importanti, se non inquietanti se a capo della società non ci fossero Zanetti e Gherardi (8.220.339 di euro per il 2022-23, 3.777.536 per il 2023-24), è oramai cosa risaputa e gli aumenti di capitale non devono lasciare una impressione soltanto negativa. Un club di altissimo livello in uno sport che porta molto difficilmente utili può andare incontro facilmente a queste situazioni (Armani lo ha fatto per tanti anni staccando assegni personali a ogni fine stagione al conto economico dall'Olimpia prima dell'attuale gestione infragruppo). Il versamento fatto anticipatamente ieri rispetto al previsto della prima rata di quello della Virtus non deve meravigliare - come racconta stamani Il Resto del Carlino - visto che porterà immediati benefici di cassa con 1.000.000 di euro che vanno a sorreggere la liquidità e non, come qualcuno avrebbe sperato, un investimento sul mercato (qui il punto della situazione). L'operazione CRIF sugli affitti Fiera non riscossi (link) ha messo al riparo il club da un possibile contenzioso dai potenziali esiti disastrosi e il mare burrascoso si può affrontare con maggiore serenità in vista dell'Assemblea e di riflesso sugli umori della squadra impegnata in una complicata risalita in EuroLeague, ma che non può nemmeno disdegnare l'appuntamento con la Coppa Italia, un trofeo che può aggiustare la stagione agonistica a molti. Il Carlino conferma che le quote societarie rimangono invariate, ma non ce ne sarebbe bisogno: Massimo Zanetti ha più volte confermato che non si muoverà da Bologna prima della realizzazione della nuova Arena e il profilo pubblico che tiene Carlo Gherardi conferma che il presidente di CRIF vuole solo fare il traghettatore verso la prossima tappa societaria e non dirigere la Virtus in prima persona.


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