.

Massimo Zanetti replica: «La famiglia Zanetti continua ad essere socia paritaria del Gruppo»

di Redazione Pianetabasket.com

«Svolta alla Segafredo, Zanetti esclusi», così ha titolato ieri La Tribuna, che ha riferito come con una comunicazione interna che porta la firma dell'amministratore delegato di Massimo Zanetti Beverage Group, Pierluigi Tosato, è stato annunciato che Matteo Zanetti, figlio di Massimo e fondatore e presidente di Segafredo Zanetti Coffee System, brand dedicato al sistema capsule del colosso Segafredo Zanetti che fa capo alla holding Massimo Zanetti Beverage Group, "non ricopre più alcun ruolo operativo". Così come lo stesso fondatore dell'impero Massimo - proprietario di maggioranza della Virtus Bologna - che dallo scorso aprile "ha mantenuto la carica di presidente di rappresentanza del fondo QuattroR con il 50% delle quote ma con l'accentramento di tutto il potere decisionale nella figura dell'ad nominato dal fondo".

La risposta questa mattina arriva da Massimo Zanetti dalle colonne de Il Carlino. «La famiglia Zanetti continua ad essere socia del Gruppo nella stessa misura del fondo QuattroR, avendo i medesimi diritti, in particolare quelli patrimoniali", fa sapere il patron che ricorda di essere "presidente del Gruppo non solo con funzioni di rappresentanza, ma, altresì, con tutti i poteri previsti dalla legge e dallo Statuto, compresi quelli di presiedere e coordinare i lavori del consiglio di amministrazione e della stessa assemblea dei soci".
Sulle questioni operative inerenti la gestione aggiunge che "la stessa è stata affidata, per volontà di tutti i soci, all’amministratore delegato Pierluigi Tosato –precisa Zanetti –, ma nessuna decisione ritenuta di particolare rilevanza, negli accordi intercorsi con il fondo QuattroR, potrà mai essere assunta senza l’assenso del socio Zanetti". 

«Da Segafredo Zanetti a Segafredo senza Zanetti», aveva proseguito La Tribuna nell'articolo di ieri, aggiungendo: «Il colosso del caffè volta pagina e non parla più trevigiano. QuattroR sarebbe anche salito fino al 60% delle quote, ma su questo arriva un no comment». Cosa smentita questa mattina da Massimo Zanetti. «I motivi della destituzione di Matteo Zanetti, invece, sono oggetto di una nota che l'azienda ha intenzione di diramare nei prossimi giorni, comunque riferibili a un "progetto di riorganizzazione e di rilancio" dopo mesi complessi, con una situazione debitoria stimata in 350 milioni di euro». Sulla questione della posizione di Matteo Zanetti, Massimo prosegue: «Matteo Zanetti, già al momento dell’ingresso del fondo QuattroR (aprile 2024), fu concordemente convenuta l’uscita dello stesso dal consiglio di amministrazione di Segafredo Coffee System e da poco tempo vi è stata la risoluzione consensuale del rapporto di dirigente, intendendo Matteo Zanetti dedicarsi ad altra attività. Nessuna destituzione, pertanto, è mai avvenuta».


Altre notizie
PUBBLICITÀ