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Alessandro Gentile: "Non sono qui per rilanciarmi, ho solo fame di basket"

di Giorgio Bosco

Intervistato da La Gazzetta Dello Sport Alessandro Gentile ha parlato del suo futuro, della Nazionale e della difficile estate appena trascorsa. Ecco un piccolo estratto: 

 

Scelta spagnola

«Perché volevo fare un’esperienza in Spagna, e perché mi piacciono idea, filosofia e progetto del club. In Spagna ho giocato tante volte, si vive il basket in una maniera differente, che mi piace e che volevo conoscere meglio, provare da dentro e non come ospite». Aveva altre offerte? «Sì. Ma questa mi è piaciuta di più».

 

Houston

«Mi sono operato alla mano e ho saltato la Summer League. Mi hanno invitato ad andare da loro più avanti, ma non abbiamo trovato un accordo sul contratto e alla fine, siccome il regolamento li obbliga a far firmare un accordo a chi viene invitato ad andare li, è stata scelta l’opzione che si chiama tender offer e che prevede la possibilità del taglio entro il 16 ottobre. Opzione che hanno attivato il 10, ma senza sorprese per me. Sapevo che non mi avrebbero tenuto e mi andava bene così: a quel punto ero libero e ho scelto l’Estu».

 

Estudiantes, referenze?

«Ottime. Ho parlato con Pietro Aradori, che è stato qui tre anni fa ed era con me a Bologna lo scorso anno, e con Omar Cook, che è ancora qui: avevo giocato con lui a Milano anni fa e siamo sempre rimasti in contatto. Questo è un club storico, pulito, con una immagine sana, positiva e che partecipa a un campionato molto bello e importante. Spero e credo di aver fatto la scelta migliore per me».

 

Clausola, dopo un mese

«Non è il momento di parlare del futuro, sono qui da due giorni e ci sarà tempo e modo di capire come ci troviamo insieme, sia io che il club. Io non penso a un trampolino: non sono qui per rilanciarmi e non guardo alle esperienze di altri giocatori passati di qui di recente, ho solo fame di basket visto che non gioco da sei mesi. Sono felice di essere qui e voglio giocare e vincere partite, al momento non ci sono altri pensieri».

 

Nazionale

«Vediamo. Le scelte non le faccio io. Sono a disposizione come sempre, non ho mai rinunciato alla Nazionale. Poi sarà l’allenatore a fare le sue valutazioni una volta che ricomincerò a giocare con regolarità». L’Olimpia Milano la segue? «Onestamente non tanto. Mi è capitato di vedere qualche risultato ma raramente li ho visti giocare in tv, giusto qualche immagine. So che stanno andando molto bene ma sono concentrato su altre cose».


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