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FIBA - Scariolo "Spagna numero 1? Ma se siamo in mezzo a un ricambio..."

di Redazione Pianetabasket.com

Il coach della Spagna numero 1 del ranking Sergio Scariolo risponde alle domande di Piero Guerrini per Tuttosport nel giorno del sorteggio dei gironi della World Cup 2023 (link per la diretta streaming alle 13:30). Alcune delle sue risposte, anche se meriterebbero di essere pubblicate tutte.

Emozioni da numero 1. "Sinceramente, pensare di essere n. 1 del ranking mondiale, oro mondiale ed europeo fa un po' sorridere, perché sappiamo benissimo di non essere né i migliori del mondo, né d'Europa. Però abbiamo meritato per il cammino, superando squadre più forti, giocando molto bene. In questo momento noi siamo in un evidente ricambio generazionale, dobbiamo traghettare verso la nuova generazione dei nati 2005/2006 che promette di essere grandissima. Ora siamo nel mezzo. Stiamo lanciando giocatori nuovi e quanto fatto ci dà ancora più fiducia e coraggio. Ma ci sono almeno 3­4 squadre più forti in Europa."

Spagna, una federazione che lavora molto e bene. "Sono frutti del grande lavoro che ormai da 8 anni almeno stiamo facendo per far crescere giocatori con coesione e compattezza di valori, metodologia tecnica e tattica fin dalle giovanili. Questo permette loro di inserirsi con maggiore facilità a un livello più alto e sofisticato, lavorando in linea con quello che fanno da diversi anni. Questa grande capacità di trasformare i valori individuali in valore collettivo è il punto fondante."

Ai Mondiali con Lorenzo Brown. "Sì, è stato felicissimo e non smette di ringraziarci, quando un po' di gratitudine la dovremmo a lui, soprattutto per l'atteggiamento. La Nazionale dà un tipo di gratificazione diverso anche a chi è stato Nba ed è considerato tra i più forti del ruolo in Eurolega. Anche se non è nato nel Paese di cui difende la maglia. Nemmeno io sono spagnolo, però è una grande emozione, perché so quanta gente e lavoro stiano dietro. Ciò che mi dà più allegria è quando in giro mi ringraziano. Ho la sensazione che non solo si tratta di vincere medaglie, ma di trasmettere qualcosa a chi magari il giorno dopo va in fabbrica o in ufficio con il sorriso. Non è retorica, ce lo dicono."

NBA ed Europa, le differenze. "Ce ne sono un paio evidenti: la prima è che nella Nba si gioca di più rispetto all'EuroLeague. Le squadre hanno pure il campionato nazionale, ma non tutte le gare sono di uguale valore. In EuroLeague invece tutte le partite pesano molto. Nella NBA no, perché i back to back, le franchigie in ricostruzione, le partite in cui restano fuori titolari, tutto questo crea una quota di partite meno impegnative. Eppoi l'EuroLeague ha un livello di tolleranza dei contatti più alto. Nella NBA la grande priorità è proteggere i giocatori di talento da infortuni e azioni violente, non si lascia troppo spago alla difesa. Qui l'asticella è più alta, certe azioni sono tollerate, la fisicità è molto forte. Noi europei siamo più abituati, non avvertiamo la mancanza degli spazi di cui godono gli NBA. Ma questo incide."


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