Forlì, l'arrivederci del capitano Stefano Borsato

Stefano Borsato, capitano FulgorLibertas: giocherà ancora a Forlì la prossima stagione?
«È molto presto per fare ragionamenti del genere. Da parte mia, a Forlì sto bene, lo sanno tutti. L’anno scorso sono andato incontro alla società, ora bisognerà vedere i programmi futuri e se ci rientrerò».

Il suo contratto scade a fine giugno: ultime notizie da via Zuelli?
«Ci dobbiamo risentire».

Dovete incassare degli arretrati?
«È così».

Come giudica il suo campionato?
«Una buona stagione, sono abbastanza soddisfatto».

Ha ricevuto proposte da altri club, o almeno qualche contatto?«Ma no. Il campionato è ancora in corso e tutti i discorsi sono prematuri. Quest’anno il mercato inizierà tardi, molto tardi».

Quando si avrà qualche certezza in più?
«Non so, ho persino il sospetto che il prossimo torneo partirà in ritardo. La riforma dei campionati cambierà tutto e sono tantissime le cose ancora da definire».

Il mercato si aprirà solo in estate?

«Prima di luglio mi sorprenderei se ci fossero dei trasferimenti significativi».

La domanda di tutti i tifosi: dove giocherà la squadra di Forlì nel 2013-’14?
«È impensabile che una piazza come Forlì non faccia un campionato all’altezza del suo pubblico e della passione che c’è in città».

Giusto, ma c’è il problema delle risorse economiche. Difficile trovarle, soprattutto in mezzo alla crisi.
«Capisco, tuttavia lo stesso problema ce l’hanno quasi tutte le società. Ci vuole un progetto valido, adeguato al fatto che Forlì è un posto prestigioso dove fare basket».

Cosa cambia per un giocatore passare da un modello professionistico, come l’attuale Legadue, a un regime dilettantistico come la futura Gold League o la Silver?
«Bella domanda, siamo tutti curiosi di capirlo. Ho letto di parecchi mutamenti, ma in concreto bisogna vedere quali riflessi avranno».

Borsato, arrivederci al PalaCredito?
«Sì, arrivederci. Per conto mio, me lo auguro».

Fabio Gavelli