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Guido Valori "Tante cose dobbiamo fare per rilanciare la pallacanestro italiana"

di Redazione Pianetabasket.com

Il candidato alla presidenza della FIP per il prossimo quadriennio 2025-2028 avvocato Guido Valori, ex cestista e docente universitario, ha rilasciato una intervista a Dario Ronzulli di Radio Bologna 1 Nettuno. Ovviamente i temi sono quelli dell'attualità politica delle prossime elezioni, che si svolgeranno in concomitanza dell'arrivo dell'inverno.

Candidatura. La mia è una candidatura propositiva per l'amore che ho verso la pallacanestro italiana. Ritengo di aver maturato una importante esperienza nel mondo dello sport, vorrei poter restituire allo sport le tante conoscenze che ho avuto a livello formativo. Penso che in tutte le cariche istituzionali sia giusto che ci sia anche una alternanza democratica. E penso sia giusto offrire anche visioni diverse rispetto a quello che offre l'attuale panorama. 

Criticità del basket italiano. Ho messo al centro del mio programma il basket femminile. Fondamentale intervenire in questo ambito: il lavoro di formazione che fanno tante società è encomiabile ma non è sufficiente, tanto che quest'anno siamo ai minimi storici, con tre rinunce alla serie A, la Zandalasini ha dovuto ricordare con un post che essendo una giocatrice di alto livello non può giocare in Italia ma deve andare all'estero per fare un campionato d'interesse. Domani cominciano le Olimpiadi e sicuramente non è gradevole che il basket italiano non sia presente. Il femminile poi è assente dal 1996. Abbiamo bisogno di eventi e visibilità per rilanciare la nostra pallacanestro e soprattutto il femminile, abbiamo bisogno di investimenti, abbiamo bisogno di essere presenti in ambito nazionale e internazionale. Altre federazioni del CONI hanno accresciuto il loro interesse verso le bambine, noi dobbiamo fare lo stesso. Un elemento molto importante che può trainare tutto il movimento.

Ragusa e Alghero. L'autoretrocessione di Ragusa è un colpo allo stomaco, che ci dà un segnale importante: la necessità di risorse. Chi sta in un'isola ha certamente più difficoltà di muoversi in tutti i sensi. Vedere che oggi non sarà più possibile ci deve dare subito delle risposte e tocca alle istituzioni farlo. Oggi proporre un doppio salto mortale ad Alghero è un palliativo dell'ultimo momento che potrebbe addirittura non riuscire, come sembra. 

Legabasket. E' il momento di far capire alle società di serie A che i giocatori italiani devono stare in campo. Però dobbiamo creare le condizioni perché non sia un privilegio quello di far giocare gli italiani e non vedere ingaggi a livelli spropositati rispetto alle prestazioni di atleti non italiani. Giocare è l'unico momento in cui si può crescere: dobbiamo far si che giochino e abbiano la possibilità di migliorare con modalità compatibili economicamente.

Risorse. Il Ministro dello Sport ha detto che la legge Melandri va rivista, e questo è il momento di intervenire, se non vogliamo dire che tutte le risorse debbano andare al calcio e non anche agli altri sport professionistici. Abbiamo bisogno della nostra parte non tanto per arricchire quei soggetti che sono la parte apicale del movimento ma per far crescere i giovani, trovando anche maggiore visibilità per gli sponsor e facendo diventare le nostre partite degli eventi per le famiglie e i bambini.

Confronto con la pallavolo e gli altri sport. Noi abbiamo delle piazze che il volley non ha e non riesce a conquistare. Penso che non ci sia però grande rivalità con loro ma ci sarebbero delle sinergie su alcuni programmi che potrebbero far crescere entrambi. Questo perché in Italia solo un terzo della popolazione fa vita sportiva; tantissimi giovani non la fanno, tantissime ragazze preferiscono altre cose. La pallacanestro dà uno sviluppo psicofisico fondamentale,  aiuta ad allungare la muscolatura, ti consente l'attività di attacco e difesa, è uno sport di squadra che è fondamentale nella relazione sociale, umana, lavorativa. Voglio entrare nella scuola, che non riesce a dare tutti quegli elementi che sono fondamentali per la formazione e la crescita. Dobbiamo dare loro un direttore tecnico, una persona che misuri la prestazione rispetto a volontà, muscolatura, peso e in grado di dare una risposta. La federazione Tennis è partita così ormai da 24 anni, ha un bilancio di 140 milioni, ha 400 dipendenti, una televisione: sicuramente un modello. Poi sono arrivati anche i personaggi, ma che sono figli di una programmazione e di un gran lavoro non di facciata. Il Tennis ha il suo polo federale, noi dobbiamo avere i nostri. E dobbiamo far crescere anche il 3vs3, che consente di arrivare anche dove c'è carenza di impianti: crea sviluppo, agonismo e solidarietà. Ho dei modelli che mi ispirano e che hanno dato risultati importanti. 

Svincolo. Se dovessi essere eletto, farei subito il passaggio dallo svincolo annuale a biennale con una data di uscita leggermente anticipata. Perché questo: le società sapranno prima chi rimarrà e chi no; gli atleti e le atlete decideranno anzitempo dove vorranno mettere la loro progettualità, e in quel lasso di tempo in cui società ed atleta resteranno insieme ci sarà una possibilità di dialogo. Oggi ci sono tante norme sul lavoro sportivo, dobbiamo essere di aiuto alle società ad affrontare i cambiamenti.

Impiantistica. Oggi abbiamo delle leggi come Sport e periferia, ho avuto modo di affrontare queste normative con la Presidenza del Consiglio. E' chiaro che richiede un contributo importante ai privati e alle società ma è di grande aiuto. E' chiaro che è rivolto a tutti gli sport e che non può essere l'elemento risolutore. Ci sono imprenditori che hanno compreso come sia fondamentale l'impiantistica. Li dobbiamo aiutare non solo politicamente con un nostro contributo ma anche aiutando a dare quelle indicazioni nella progettualità che rendano economicamente possibile la gestione. Dobbiamo produrre una cultura anche su questi aspetti. L'impiantistica è sicuramente una chiave di volta." 


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