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Lega A - Al doppio ex Dejan Bodiroga piace la serie A con Teodosic e Rodriguez

di Redazione Pianetabasket.com

Ex protagonista nella serie A, Dejan Bodiroga parla a trecentosessanta gradi della pallacanestro italiana e delle due esperienze e Milano e Roma, nell'intervista concessa ad Andrea Tosi della Gazzetta dello Sport.

Rodriguez e Teodosic. Anche se sono lontano mi tengo aggiornato sul campionato italiano: sono contento che abbia ripreso slancio con fuoriclasse come Rodriguez e Teodosic. E mi fa molto piacere che Roma, tornata in Serie A, stia vivendo un momento positivo. Non tiferò per nessuna perché il mio cuore batte solo per il Partizan. Mi aspetto una bella partita che chiami tanta gente al PalaEur.

Pensione. Dal 2014, quando ho lasciato federazione serba e board di Fiba Europe, mi dedico solo a famiglia e attività economiche. Avevo bisogno di staccare. Vivo a Belgrado e sono felice. Il basket mi piace ancora, ma solo da tifoso. Non ho intenzione di rientrare.

Milano. Quel trasferimento in blocco da Trieste di 6 giocatori, il coach e il proprietario-sponsor fa ancora storia. Fu un evento inedito che all’inizio facemmo tutti fatica ad assimilare. Ma con prime vittorie, il gioco spettacolare di coach Tanjevic e soprattutto scudetto e Coppa Italia dopo 18 anni di digiuno, il progetto di Bepi Stefanel aveva bruciato le tappe. Peccato che durò solo un biennio: potevamo vincere anche l’Eurolega. L’addio di Tanjevic fu il punto di rottura.

Delusione o rimpianto. Più rimpianto. Boscia aveva costruito una squadra molto futuribile, con giocatori che poi avrebbero fatto bene anche in azzurro come De Poi e Fucka. E poi Gentile, Pilutti e Cantarello. C’era tutto per costruire un ciclo vincente, invece venne terminato al primo successo.

Roma. Volevo finire nel Paese che mi ha battezzato e cresciuto. L’occasione me la diede coach Sveti Pesic che avevo avuto al Barcellona: scelse Roma e io scelsi di seguirlo. In Italia ho avuto solo coach jugoslavi: Tanjevic, Pesic e Repesa. Non è casuale che abbia fatto coppia con allenatori coi quali condividevo l’idioma linguistico e tecnico: sapevano bene come sfruttare al meglio il mio potenziale.


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