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Meo Sacchetti: «Olimpiadi di Tokyo? Non bisogna avere rimpianti...»

di Redazione Pianetabasket.com

Meo Sacchetti, 71 anni, professione allenatore di basket, attualmente libero, in Sardegna a coltivare olive e difendere la proprietà dai cinghiali. "Ma non pensionato" si affretta a ricordare l'ex coach della Dinamo Sassari in una intervista concessa ad Andrea Sini per La Nuova Sardegna. "Mi considero in vacanza, sono senza squadra e mi sto gustando la Sardegna come forse non mi era mai capitato finora. Ho trascorso qua tutta l'estate e non mi era ancora successo, perché da quando ho preso casa a Vaiverde non me la sono goduta come avrei voluto. Non sono in pensione."

Comincia il decennale dello scudetto 2014-15. "Più il tempo passa, più la vedo come una bella favola. Nessuno avrebbe mai pensato di arrivare sin lì. Ma se ci siamo arrivati è perché era stato iniziato un percorso, all'interno del quale a un certo punto siamo cresciuti in maniera inaspettata. Ma se abbiamo vinto il Triplete è anche perché l'anno prima avevamo fatto qualcosa di importante, vincendo la prima Coppa Italia, e prima ancora eravamo riusciti a conquistare la massima serie vincendo i playoff della Legadue."

Coach fortunato di una squadra underdog? "A volte la fortuna ti aiuta, altre volte no. Tu devi essere pronto a prendere ciò che la sorte ti dà, devi essere lì ed essere pronto a meritartelo. Quell'anno la Supercoppa a inizio stagione ci ha dato fiducia, poi ci sono state la Coppa Italia e i playoff. Si diceva che in gara secca avremmo potuto battere chiunque. Invece, siamo partiti quinti nella griglia e ci sono state tante partite rocambolesche. Penso a gara 7 a Milano, molte della serie con Reggio."

La medaglia sfiorata a Tokyo. "Ci siamo andati vicini, abbiamo perso in semifinale da underdog. Non bisogna avere rimpianti. Tutto era nato già prima di quella grande vittoria a Belgrado: ai Giochi abbiamo sofferto qualche partita, poi c'è stata l'esplosione di Fontecchio, Mannion e altri, Melli è stato un grande capitano e avevamo un grande gruppo, panchina compresa. Io dico che non dobbiamo avere rimpianti."


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