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Recalcati: "Troppi coach stranieri in Italia? Conta la qualità, indipendentemente dalla nazionalità"

di Redazione Pianetabasket.com

Gianmarco Pozzecco ha innestato una polemica sul fatto che nella stagione 2024-25 gli allenatori delle squadre di serie A saranno equamente divisi tra italiani e stranieri, se Pistoia dovesse sceglierne uno tricolore (8+8), o addirittura per la prima volta in minoranza. Il Poz è andato lancia in resta a difendere i suoi colleghi italiani, e La Gazzetta dello Sport ha chiesto l'opinione di un grande esperto come Charlie Recalcati.

La buona scuola italiana, la qualità dei coach stranieri. "Anch'io se fossi CT difenderei a spada tratta tutti i coach italiani come ha fatto Pozzecco. Al di là della spinta patriottica e della speranza che gli stranieri non aumentino, vanno considerati anche i tanti tecnici italiani che si fanno apprezzare all'estero. Scariolo e Banchi con Spagna e Lettonia. Trinchieri in tanti paesi diversi e allo Zalgiris con Menetti assistente, Cancellieri in Francia e ora in Grecia. Penso anche a Fois, assistente a Sacramento in NBA, Casalone che è andato a Villeurbanne con Pozzecco ed è rimasto. Può tornare quando vuole ma così si fa conoscere a livello di EuroLeague.

Magro ha firmato in Lituania e Brienza sarebbe potuto andare in Polonia. Anche Pianigiani e Buscaglia sono stati fuori dall'Italia in questi anni. Il mercato si è allargato. Sarei più preoccupato se il movimento italiano fosse chiuso su se stesso. Quello che conta, secondo me, è che ci sia qualità indipendentemente dalla nazionalità. Lo scorso anno a Trieste hanno scelto Christian, un allenatore statunitense privo di esperienza per affrontare la A2 un campionato dove ci sono solo due stranieri per squadra. Sono stati bravi a crederci anche quando nella prima parte della stagione le cose non andavano bene. Occorre dare tempo all'allenatore, soprattutto se è completamente digiuno di un campionato."


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