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Sandro De Pol: "Olimpia? Situazione tosta, ma fino a che la matematica non ti condanna..."

di Redazione Pianetabasket.com

Sandro De Pol, ex bandiera del basket italiano e capitano della Pallacanestro Varese e oggi commentatore RAI della serie A2, lascia alcune sue considerazioni dalle pagine de Il Giorno, sulle principali situazioni di attualità della nostra pallacanestro.

Analisi della LBA e il confronto con l'EuroLeague. "È un livello al quale dobbiamo guardare. Sono d’altronde dei campionati, dei tornei, cui partecipiamo. Certo, un solo anno non può essere il metro, bisogna guardare su più stagioni. Ma cambiamo un attimo analisi. Il Real è là da anni, ha organizzazione, sistema: quello deve essere il riferimento, anche se pare inarrivabile economicamente. Bisognerebbe costruire un gruppo e mantenerlo negli anni, questo ti concede qualità in più, ti fa crescere come organizzazione. Questo da noi non è possibile a quanto pare, anche perchè per confermare i giocatori servono risorse economiche..."

Olimpia Milano. "Una squadra che ha avuto sino ad oggi parecchi problemi e che ora deve reinserire dei giocatori. È nata col problema del play, questo va detto. In Europa la situazione è tosta, ma fino a che non ti condanna la matematica…"

Nazionale azzurra. “La Nazionale deve essere il riferimento. Il suo valore si rispecchia sul campionato. Ma a parte questo, ritengo che non si promuova adeguatamente il nostro movimento. Al di là dei social, serve una maggiore promozione. Se non sei un appassionato, non sai quando una partita va in scena. Questo gioco deve essere accessibile a tutti.”

Serie A2. "E’ un campionato dove finalmente c’è tanto materiale umano, è d’altronde la lega degli italiani. Ci sono dei ragazzi interessanti, che sicuro troveranno spazio nei prossimi anni nella massima serie. Oggi il talento c’è, diventeranno più solidi stando in campo tanti minuti. E’ una categoria che vedo divisa in due. C’è chi lotta per salire, a distanza ci sono delle squadre che fanno un altro campionato. Non posso nascondermi, c’è grande differenza tra questi due livelli. Ma si trovano buoni giocatori sia nella prima fascia che nella seconda, parlando di italiani."


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