.

Un caffè con Massimo Bulleri

di Dario Recchia

Cremona, 2 febbraio 2014. Una data che sarà difficile da dimenticare per Massimo Bulleri, Capitano quest’anno della Enel basket Brindisi. Per catturare un rimbalzo in difesa, il 37 enne di Cecina si rompe un ginocchio e dice addio alla stagione. Una partita iniziata come al solito partendo dalla panca cosi come concordato con coach Bucchi in estate dopo che lo stesso lo avevo fortemente voluto per portare in puglia leadership, carisma, esperienza e tutto la sua professionalità cristallina di campione consumato. Una partita difficile quella contro la Vanoli Cremona e molto equilibrata sino a quando Bucchi chiama in campo il Bullo Nazionale. 11 minuti con 12 punti, 3/3 da 2, 2/2 da 3, 3 rimbalzi, 1 assist, 1 palla recuperata e 16 di valutazione finale (il migliore dei suoi in quella gara!!!) prima dell’infortunio che lo costringe a gettare la spugna. Una prova maiuscola, l’ennesima oserei dire, per quel ragazzo venuto a Brindisi non già come ipotizzato da qualcuno per svernare al caldo sole di Puglia ma per continuare, seppur con minutaggio ridotto causa le 37 primavere, a dispensare consigli in campo e fuori. Un ragazzo semplice, riservato che, senza battersi la mano al petto dopo un canestro, è entrato sin da subito nel cuore di tutti i tifosi biancoazzurri. Un modo diverso per essere il migliore con la sua calma serafica nelle dichiarazioni post partita dopo una vittoria ed avendo lo stesso piglio anche dopo (per fortuna di Brindisi molto poche!!!) una sconfitta. Un perfetto uomo spogliatoio ed un giocatore che tutti i tifosi vorrebbero nella propria squadra. E questo senza neppure guardare il suo palmares ricco di medaglia d’argento Olimpica, bronzo Europeo, bronzo ai Giochi del Mediterraneo oppure di 2 scudetti, 4 Coppa Italia, 2 Supercoppa Italiana, 1 Coppa Saporta e chi piu’ ne ha piu ne metta. Cosi come neppure l’onoreficienza ricevuta dal Presidente della Repubblica come “Ufficiale Ordine al merito della Repubblica Italiana”.

Ricordo di aver conosciuto Massimo Bulleri questa estate quando in compagnia del Direttore Sportivo Renato Nicolai venne ad incontrare coach Bucchi per salutarlo al suo arrivo a Brindisi. Ero li a discutere con il coach circa il roster appena allestito e, appena ebbi modo di conoscere Bulleri, notai subito che era già in splendida forma. Gli ricordai che lo avevo sempre “odiato” per via di quella “garra” che lo avevo distinto su ogni campo d’Italia con le piu’ prestigiose maglie italiane (Milano, Treviso, Bologna solo per citarne alcune) ma mai con quella del mio Brindisi. Quest’anno, almeno sino a quella fredda domenica di febbraio, tutti i tifosi di Brindisi hanno potuto lustrarsi gli occhi per le giocate, quasi sempre di testa, per un giocatore che , come dicono quelli che masticano bene di basket, è un vero giocatore di sistema. Quel sistema costruito da Bucchi e company in estate che ha portato Brindisi li su in alto subito dopo la corazzata Milano.

Incontro Bulleri a quasi 40 giorni dal suo intervento chirurgico e la prima cosa che mi viene da dirgli è: “ Non puoi immaginare quanto ci manchi  Massimo sia in campo che fuori”. Immediata e per certi versi inattesa la risposta di Bulleri: “Non puoi immaginare quanto mi mancate tutto voi!!!”.

Continuando la nostra passeggiata verso il “Cafei bar” dell’ex Nazionale di basket femminile Monica Bastiani gli chiedo come sta procedendo la sua riabilitazione e di quali saranno i suoi tempi di recupero. “ Faccio fisioterapia ogni giorno con il Dott. Palaia (medico sociale Enel Brindisi ndr) ed il tutto procede bene. Per agosto dovrei essere nuovamente disponibile”. Nella nostra passeggiata verso il bar in tanti fermano Bulleri tra cui Luigi Minghetti, brindisino doc ed anche lui ex Capitano negli anni 90 di questa squadra. “Da capitano a capitano – ci dice Minghetti – non puoi immaginare quanto sia dura la tua assenza per questa squadra” quasi a testimoniare l’opinione comune di un roster sempre molto competitivo ma che ad oggi è carente di una luce tutta sua. Gli chiedo come ha gestito la sua carriera senza mai un infortunio grave. “Per me – continua Bulleri – il mio lavoro se cosi lo vogliamo chiamare è sinonimo di profonda consapevolezza di tanti vantaggi, soprattutto di natura economica, per giocare 2 ore la domenica. Motivo per cui ho da sempre dedicato tanta attenzione alla mia forma fisica anche per il rispetto di chi la domenica paga il biglietto”. Ma dove potrà arrivare questa squadra? “Difficile dirlo – prosegue il Capitano – ma so di sicuro che questi ragazzi non molleranno mai sino alla fine. E’ un gruppo coeso con tanti bravi giocatori e ragazzi che stanno bene insieme. Poi sono allenati molto bene”.  Cosa ne pensi delle dichiarazioni di Jordi Bertomeu che hanno suscitato tante polemiche nelle scorse settimane?E’ chiaro che se hai soldi puoi costruire squadre lunghe e forti come Milano – dichiara il play biancoazzurro – ma è altrettanto vero che il basket deve andare in posti come Brindisi dove si mastica pane e basket dalla mattina alla sera” Infine, ma non per ultimo, chiedo a Bulleri dove sarà il prossimo campionato e soprattutto se gli piacerebbe rimanere a Brindisi. “ Oggi non so ancora dove saro’ il prossimo anno ma mi piacerebbe tantissimo stare a Brindisi. E’ una ottima società, la gente ama il basket e poi mi trovo molto bene”. Se non è una dichiarazione d’amore poco ci manca. Presidente Marino a lei ed al suo staff l’ardua sentenza.


Altre notizie
PUBBLICITÀ