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Azzurre fino a domani si allenano a Broni

di Redazione Pianetabasket.com
Fonte: La Provincia Pavese
Cecilia Zandalisini

Una sottile pioggia, parcheggio del PalaBrera quasi vuoto, insomma sembra un lunedì mattina come tanti altri, ma basta girare l’angolo per accorgersi che c’è qualcosa di diverso: accanto all’ingresso laterale dell’impianto di via Galilei, dove generalmente entrano dirigenti e giocatrici, è posteggiato un bus gran turismo, tutto azzurro, con la scritta “Italbasket”. 

Da lì scendono le campionesse della nazionale che devono sostenere il primo allenamento mattutino del raduno bronese. Alla spicciolata passano Cecilia Zandalasini, Olbis Andre, Valeria Battisodo, Sabrina Cinili, Chiara Consolini, Martina Crippa, Milica Micovic, Caterina Dotto, Francesca Dotto, Elisa Ercoli, Marcella Filippi, Alessandra Formica, Gaia Gorini, Raffaella Masciadri, Giuditta Nicolodi, Giorgia Sottana e Kathrin Ress, che nonostante sia convalescente dopo l’infortunio al ginocchio e quindi indisponibile è stata comunque convocata perché ritenuta collante fondamentale per la squadra, tanto che coach Marco Crespi, al termine dell’allenamento, si trattiene a lungo con lei, mentre le altre fanno le terapie richieste o si preparano al rientro in hotel.

Tante campionesse che oramai al PalaBrera sono già entrate almeno una volta con i rispettivi club di serie A1, ma per la prima volta sono lì tutte insieme. Attorno al parquet fotografi con i loro obiettivi, i videomaker della Federazione, che realizzano una clip, «Broni, non ci sono paragoni!», che fa subito il giro del web, dove spopola l’hastag #azzurredalredipais, appositamente creato dalla Pf Broni 93 per celebrare l’evento. Broni nella tradizione è chiamato appunto il Re dei paesi, ma intanto si gode il ruolo di capitale del basket femminile nazionale. 

Sugli spalti del PalaBrera (ingresso libero) curiosi che cercano di individuare le varie campionesse, addetti ai lavori che prendono qualche appunto, tutti in rigoroso silenzio e con il telefonino spento, come chiede il cartello posto accanto alla tribuna. In campo la concentrazione è al massimo perché le due sfide contro la Svezia e la Macedonia sono fondamentali e nulla può essere lasciato al caso. Tre ore di intenso lavoro, poi il trasferimento in albergo. «Ammetto che è stato strano – spiega Cecilia Zandalasini – pensare di essere con la casacca della nazionale nella palestra dove sono cresciuta, dove ho fatto il minibasket, gli esordienti. Una bella emozione, è bello che Broni si sia resa disponibile per ospitare il raduno della nazionale, sono molto contenta». 

All’ingresso di Broni campeggia uno striscione con la scritta «La città di Broni abbraccia la nazionale di basket. Forza ragazze». Fino a domani la nazionale sosterrà due sedute al PalaBrera, dalle 9 alle 12 e dalle 18 alle 20.30: l’ingresso sarà libero. Ieri alle 12.30, a palazzo Arienti, sede del municipio, c'è stata la conferenza stampa «L’arrivo della nazionale nella nostra città e in provincia di Pavia costituisce un evento unico – spiega l’assessore allo sport Bruno Comaschi – infatti è la prima volta che la nazionale femminile lascia il centro di ritiro dell’Acqua Acetosa a Roma, per spostarsi in un’altra città. Il fatto che la scelta sia ricaduta su Broni è motivo di soddisfazione personale e collettiva per tutti gli amanti di questo sport e un riconoscimento alla crescita costante che il movimento della pallacanestro femminile sta avendo a Broni e nei dintorni. Sono ormai due anni che Broni milita nella massima serie, affrontando squadre di città importanti e molto più popolose della nostra: nonostante ciò siamo a oggi l’unica realtà che rappresenta la Lombardia». 

Franco Scabrosetti 


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