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Cantù domina Pesaro con sufficiente autorità

di Redazione Pianetabasket.com

Cantù controlla a lungo una partita facile, con il contributo della panchina, salvo poi subire nell'ultimo quarto un doppio parziale dai marchigiani che si riportano sul -8 (86-78, tripla di Musso al 38') che però provoca la reazione di Cusin, Leunen e Ragland per un controparziale definitivo 7-0. Nelle fila della Vuelle, che ha palesato la panchina troppo corta, ottima gara di Anosike e Turner Jr con il rientrante Pecile protagonista finché ha retto la condizione ancora precaria.

Eppure Cusin, ricadendo pesantemente sulla schiena dopo un tentativo di stoppata su Anosike (che trova nel periodo 12 punti), sembrava nei primi minuti dover uscire dall'incontro. Però la spinta di Aradori e Ragland col parziale di 9-2 (21-12 all8') è sufficiente a lanciare Cantù che incrementa  il vantaggio e chiude 29-19. Joe Ragland si sente così ispirato da andare in doppia cifra all'inizio del secondo quarto, risponde PEcile che sembra trovare ritmo e punti, mentre per fermare i canturini Dell'Agnello si rifugia in una zona che riporta Pesaro -7 (34-27). Il rientro di Cusin e le triple di Aradori, insieme alle entrate di Jenkins riportano Cantù sul +15 con un parziale di 10-2, una volta capito come bucare agevolmente la zona pesarese.

Il secondo tempo vanifica le buone intenzioni di Turner jr, e i canturini arrivano a +20 (58-38 al 23'); Aradori dopo un canestro in contropiede si storta la caviglia, ma mentre Trasolini trova i suoi primi punti (60-45), Gentile si propone con 12 punti che non lsciano spazi di recupero alla Vuelle, 77-59. Del recupero parziale di Pesaro, ispirato forse dal tecnico fischiato a Rullo in apertura e la palla persa da Jones che costano ai brianzoli 5 punti, abbiamo già scritto, e di un fantastico Musso che mette nel periodo otto punti per i suoi. Tuttavia proprio in dirittura d'arrivo Cusin viene pescato benissimo da due assist di Leunen che diventano quattro punti a un minuto dalla fine, 93-78. Il fisiologico rilassamento nel finale della squadra di Sacripanti poteva costare caro, perchè la supremazia incontestabile di Cantù, grazie alla lesdership di Joe Ragland e a ottime prestazioni al tiro, non ha fatto abbassare l'intensità ai pesaresi che hanno retto a rimbalzo con i 16 di Anosike e i 9 di Trasolini, ma condannati dal 31/78 ai tiri totali mentre gli avversari hanno tirato soltanto 62 volte, ma con 35 realizzazioni.

Cantù – Pesaro 93-78 Ragland 21, Gentile 17, Aradori 14; Anosike 22 Turner 18 Pecile 14


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