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Lega A - Meo Sacchetti, l'emozione di giocare contro Sassari

di Redazione Pianetabasket.com

La Vanoli Cremona attende la Dinamo Sassari. Nella presentazione dellla gara di domenica al PalaRadi, coach Meo Sacchetti si troverà di fronte una squadra che lo riporta a tanti ricordi sportivi e ad un’isola, la Sardegna, che ama particolarmente a livello personale.

I ricordi sono di quelli importanti…il fatto che ho la residenza in Sardegna testimonia il fatto che mi sono trovato molto bene, al di là della pallacanestro. Sarà una partita in cui si incontrano una squadra come la nostra che si deve salvare, mentre loro puntano ad arrivare nelle prime quattro squadre del campionato, anche se non sarà facile. Poi in particolare la pallacanestro ha dimostrato che non sempre la squadra più forte vince. Quindi con questo spirito affrontiamo questa partita che giochiamo in casa nostra, con l’obiettivo di allungare la parte di prestazione che di solito facciamo molto bene; dobbiamo cercare di “prolungare” ciò che di buono facciamo in 20 minuti, mantenendolo per 40.

 

Abbiamo due giocatori come i cugini Diener, che avranno sicuramente a cuore questa gara, soprattutto Travis che con la maglia di Sassari aveva dato l’addio al basket giocato; da ex-giocatore come le preparava queste partite particolari?

Sicuramente quando torni in un posto in cui sei stato bene ci tieni tanto a dimostrare il meglio di te stesso e di solito ci tieni anche a battere la squadra in cui hai giocato e per un professionista è giusto che sia così. Per Travis potrà essere diverso il ritorno a Sassari…io e Drake abbiamo già provato l’emozione di tornare in Sardegna; per Travis, soprattutto al ritorno, sarà invece una partita “diversa”.

 

Domenica la Vanoli ha fatto bene a Pesaro, scontro diretto per la salvezza; il prossimo avversario ha strapazzato la squadra probabilmente più forte del campionato, l’Olimpia Milano. Arrivando perciò entrambe da una settimana positiva, cosa si attende da questa gara davanti al nostro pubblico?

Sassari ha fatto una buona partita con Milano. Tra Sassari e Milano c’è una rivalità particolare che è nata negli ultimi anni. Andando a giocare in Sardegna si rischia di iniziare a prendere canestro ed essendo una squadra che gioca bene in contropiede, si rischia poi di perdere la partita. Ma non è una novità la grande prestazione di Sassari. Paradossalmente quando ero a Sassari abbiamo vinto più volte a Milano, ma quella sarda è una squadra di tutto rispetto.

 

Coach, un’ultima domanda: può racchiudere in una frase l’emozione che le da la Sardegna tutte le volte che ha la possibilità di ritornare nella sua casa di Alghero?

Al di là della pallacanestro, nel tempo io ho imparato a conoscere i sardi ed i sardi hanno imparato a conoscere me. Ci siamo conosciuti a vicenda e ci siamo trovati in sintonia. I sardi ci mettono un po’ ad aprirsi, ma quando poi sei riuscito ad instaurare un rapporto di stima, quel rapporto non finisce più.

 


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