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Pancotto: "Comunque orgoglioso di esser qui a giocarmi i playoff"

di Paolo Zerbi

E' un Cesare Pancotto orgoglioso quello che si presenta in sala stampa dopo la sconfitta di misura incassata dalla sua Vanoli al PalaBancoDesio: "Per essere la prima partita che giochiamo con un’importanza playoff, abbiamo fatto non tutto ma tanto. Tre quarti su quattro meglio al tiro, meno palle perse, una gran zona 3-2, la voglia di recuperare. Chiaro che contro una squadra così forte ed esperta, rischi che un quarto (stavolta il secondo), possa influenzare il risultato finale. Abbiamo giocato due partite, una l’abbiamo persa, una l’abbiamo vinta difendendo la differenza canestri. Siamo riusciti a mandare cinque giocatori in doppia cifra, trovando sempre la soluzione migliore senza dare punti di riferimento. Ai miei giocatori va un plauso per l’impegno profuso. Il momento no nel secondo quarto? Non siamo l’Olimpia Milano, ad inizio campionato eravamo in ultima fila, dobbiamo essere orgogliosi di questa squadra. Abbiamo sempre cercato di leggere le situazioni migliori, Clark ed Hayes sono stati bravi, giocando sempre il nostro sistema di gioco. Siamo venuti qui con rispetto per Cantù ma tenendo comunque la testa alta, senza mai tirarci indietro e continuando a fare quello che volevamo. È normale che Cantù giochi per i playoff, non è normale che Cremona a tre partite dalla fine sia in questa situazione. Ripeto, bisogna essere orgogliosi di questa squadra.Per essere la prima partita che giochiamo con un’importanza playoff, abbiamo fatto non tutto ma tanto. Tre quarti su quattro meglio al tiro, meno palle perse, una gran zona 3-2, la voglia di recuperare. Chiaro che contro una squadra così forte ed esperta, rischi che un quarto (stavolta il secondo), possa influenzare il risultato finale. Abbiamo giocato due partite, una l’abbiamo persa, una l’abbiamo vinta difendendo la differenza canestri. Siamo riusciti a mandare cinque giocatori in doppia cifra, trovando sempre la soluzione migliore senza dare punti di riferimento. Ai miei giocatori va un plauso per l’impegno profuso. Il momento no nel secondo quarto? Non siamo l’Olimpia Milano, ad inizio campionato eravamo in ultima fila, dobbiamo essere orgogliosi di questa squadra. Abbiamo sempre cercato di leggere le situazioni migliori, Clark ed Hayes sono stati bravi, giocando sempre il nostro sistema di gioco. Siamo venuti qui con rispetto per Cantù ma tenendo comunque la testa alta, senza mai tirarci indietro e continuando a fare quello che volevamo. È normale che Cantù giochi per i playoff, non è normale che Cremona a tre partite dalla fine sia in questa situazione. Ripeto, bisogna essere orgogliosi di questa squadra".


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