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Roma si riprende il servizio ...solo Varese viaggia tranquilla

di Redazione Pianetabasket.com

(Mario Arceri) - Nella riffa del fallo sistematico, nell'ultimo interminabile minuto, la spunta Roma pareggiando i conti con Reggio Emilia, potendosi così ripresentare al PalaTiziano, domani sera, con la coscienza a posto dopo la sbandata del primo confronto interno. Acea e Trenkwalder sono adesso alla pari, come Cantù e Sassari: arriveranno almeno a gara 6. Ci conta anche Siena dopo aver fatto tremare Milano nella seconda partita e averla rullata...al primo incontro interno. Solo Varese viaggia tranquilla: sul 3-0 con Venezia, questa sera può chiudere il conto e godersi otto giorni di tranquillo allenamento, mentre le avversarie spremono sudore ed energie fisiche e mentali in dure battaglie.

A metà dei quarti di finale, questa la situazione che riflette in fondo l'andamento dell'intera stagione:  Cimberio saldamente in testa fin dall'inizio, Sassari degna seconda ma più di un passo indietro, e poi Roma, Milano, Siena, Reggio Emilia e Cantù che, tra "rivelazioni" (capitolini ed emiliani) e delusioni (le tre big) più o meno si equivalgono, chiuse in un fazzoletto di punti alla fine della stagione regolare. Normale dunque che la squadra di Vitucci prosegua in modo lineare nel suo cammino e che tra le altre sei invece l'equilibrio si stia confermando rendendo il play off incerto e dunque appassionante.

E' la prima volta che si gioca al meglio delle sette partite fin dai quarti di finale: la corsa verso lo scudetto si è trasformata da gara di fondo in vera maratona. Con tutto il rispetto necessario verso il rango e i protagonisti delle avversarie, è chiaro che la situazione che va delineandosi avvantaggia proprio Varese che pure, dando ormai per scontato il passaggio del turno (probabilmente già da questa sera, a meno di un prepotente ritorno di orgoglio di Venezia), si troverà di fronte in semifinale l'avversaria più difficile: i pluricampioni uscenti di Siena o l'incompiuta Milano alla quale Scariolo chiede di far quadrare i conti almeno nelle sfide finali dopo aver fatto dannare i suoi tifosi per un'intera stagione.

L'analisi delle partite di ieri sera conferma le proiezioni dell'intera stagione: Roma competitiva in trasferta (undici vittorie e sei sconfitte sia in casa sia fuori), Sassari che non si dà mai per vinta come hanno dimostrato anche gli ultimi due confronti con Cantù, conclusi con uno scarto di soli due punti ma a coronamento di un poderoso inseguimento che ha portato il Banco di Sardegna a sfiorare il sorpasso nei secondi finali come è più volte accaduto durante il campionato, partendo dal 27-43 di metà partita.

L'Acea ha tratto indubbio giovamento dal recupero di Taylor (il più efficace insieme al solito Datome, con un Jones finalmente più delizia che croce per Marco Calvani) e di Lawal. Ha pagato l'imprecisione nel tiro da tre (3/16) in una partita nella quale ha decisamente giocato meglio dell'avversaria se l'indice di valutazione la premia con 84 di fronte al 49 di Reggio Emilia: dodici rimbalzi in più, meno falli, eppure ha dovuto attendere gli ultimi secondi e i tiri liberi di Bobby Jones (che un attimo prima aveva fallito i due tentativi che avrebbero evitato all'Acea il tormentato finale) per riconquistare il servizio. Ha avuto un pessimo contributo da Goss e D'Ercole, ha ritrovato un Jordan Taylor ruggente dopo la sosta obbligata di due turni per la dolorosa botta al naso, segue con rispettosa ammirazione lo splendido comportamento di Gigi Datome sapendo che alla fine dei play off si concluderà, con quasi certezza, l'esperienza romana dell'ala azzurra. Ma sa anche che il capitano spremerà ogni energia per congedarsi dal suo pubblico nel modo migliore, rinviando il più tardi possibile il momento dell'addio.

Dopo la sonora abbuffata di lunedì, Reggio Emilia ha segnato il passo con Cinciarini e Antonutti, andando a scontrarsi con una difesa molto più attenta e determinata, eppure ha saputo scrollarsi di dosso la paura dei primi 20' (28-38) con una grande terza frazione (22-8 il parziale) per poi accusare stanchezza e frustrazione di fronte al ritorno di Roma trascinata da Datome (8 punti) e soprattutto Taylor (11) divenuto incontenibile.

Domani sera si torna al PalaTiziano per la quinta sfida, e in pratica si ricomincia da capo. Conterà molto l'aspetto psicologico, con Roma in rimonta e Reggio Emilia delusa, ma soprattutto, è ovvio, quello tecnico: la pressione difensiva e la superiorità sotto canestro dimostrate finora dell'Acea.

Domani si torna anche al PalaSerradimigni. Cantù ha recuperato Aradori, soprattutto ha avuto da Joe Ragland energie fresche, che del resto l'intramontabile Becirovic e Drew Gordon stanno garantendo a un Banco di Sardegna che, per la prima volta dopo 55 partite, ha visto Trevis Diener (comunque 9 assist) non chiudere in doppia cifra, e questo, unito anche ai soli sei punti del cugino Drake, costituisce forse il segnale d'allarme più insidioso per Meo Sacchetti, peraltro abbastanza tranquillo perché il campo di Sassari si è da tempo trasformato in un fortino pressoché inespugnabile.

L'attenzione per il momento è sui match di questa sera: Siena-Milano e Venezia-Varese. Comunque interlocutorio il secondo (da vedere se l'Umana riuscirà a strappare il punto della bandiera), ricco di interesse e di incognite il primo. La Montepaschi di fronte al suo pubblico ha ritrovato orgoglio ed energie dopo aver sfiorato il colpo del ko in gara 2 a Milano: senza quel fallo da tre tiri di Ress nel finale, poteva già considerarsi con un piede in semifinale. Deve confermarsi a Siena, e deve poi trovare una serata magica ad Assago, sapendo perfettamente che davanti ha una squadra imbottita di campioni.

Un'ultima considerazione: Hackett e Gentile, Datome e Cinciarini, ma anche Ress ed ora Polonara ed Aradori stanno impreziosendo questo play off pennellando di azzurro il finale di stagione.


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