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LBA - Derthona, Ramondino "Risultati ottenuti grazie allo spirito di sacrificio"

di Redazione Pianetabasket.com

Marco Ramondino, archivia una stagione che lo ha visto confermare la sua squadra al terzo posto della classifica finale della serie A, che gli è valso il premio di allenatore dell’anno dopo averlo sfiorato la scorsa stagione. Mentre con la Bertram Derthona si avvia a cominciare la serie di semifinale contro la Virtus Bologna, si è raccontato in un’intervista di Piero Guerrini di Tuttosport. Alcuni passaggi.

Ramondino e il pre­mio. “Al di là del premio in sé, il fat­to che nel panel dei votanti ci sia una grossa parte di addetti ai la­vori, fa piacere. Perché conosco­no le difficoltà. Ma i premi sono sempre della squadra, dei grup­pi di lavoro”.

Seconda semifinale consecutiva, rinnovando 5 undicesimi. “È una squadra diversa, con gio­catori molto forti che il club ci ha messo a disposizione. Christon ha giocato una grande stagione, poi è evidente la crescita di Severini. Harper ha messo la disponibilità a fare da eccellente supporto a Christon. Radosevic ha accettato e abbracciato un ruolo di cambio, pur in una squadra di livello più basso rispetto a quelle cui era abi­tuato. Grazie allo spirito di sacri­ficio, abbiamo ottenuto risultati”.

Bravi a scegliere i giocatori. “Scegliere gli uomini è molto im­portante. Quando tu hai qualità a disposizione, sia intelligenza, tec­nica, esperienza, atletismo, se poi non c’è gente disposta a sacrifi­care qualcosa di sé, non si trova la quadratura. È imprescindibile avere un nucleo di giocatori che mettono la squadra prima di tut­to. E il nucleo è fondamentale an­che quando arrivano nuovi gioca­tori, se ne hai alcuni che trasmet­tono il messaggio. La continuità è un valore nell’aspetto umano, caratteriale e tecnico”.

Il duello con la Virtus. “Derthona e Virtus sono squadre molto diverse, con identità e ge­rarchie diverse. Credo che si trat­ti di trovare un giusto compro­ messo tra fare il proprio basket e cercare adeguamenti per limi­tare il potenziale altrui. Quando giochi con la Virtus e con Milano, devi anche essere concentrato su giocare la propria miglior versio­ne di pallacanestro. Dobbiamo lavorare sui noi stessi ed essere capaci scegliere 4­5 cose priori­tarie. Per assurdo contro queste big devi fare meno. Per quanto riguarda i diversi risultati con le due, bisogna anche considerare i riposi da loro concessi e gli in­ fortuni. La Virtus ha singoli che ti costringono a un gioco difen­sivo per loro. Se per esempio ba­nale il pick and roll lo gioca Te­odosic, è diverso. Poi, devo dire che Milano ha tendenza dal pun­to di vista difensivo a distruggere il gioco altrui”.

FIBA Champions League. “Adesso il nostro focus è sul mo­mento della stagione, ma credo sia importante imparare ad ave­re visione prospettica, senza per­dere il focus stesso. Appena finita la stagione sarà importante met­terci tutti a studiare, entriamo in un mondo nuovo,. Non avendo noi esperienza, dovremo rubare quella degli altri, chiedere auto e consiglio a chi fa fatto compe­tizioni europee, e anche nel pro­filo di squadra sarà importante avere qualche giocatore che sap­pia cosa significhi giocare -viaggia­re – ­giocare”.


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