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LBA - Pallacanestro Trieste, Marco Legovich: “Allenare era il mio destino”

di Redazione Pianetabasket.com

Marco Legovich, classe 1992 e allenatore più giovane del nostro campionato sulla panchina della Pallacanestro Trieste, nonostante la giovane età ha già un buon bagaglio di esperienza come assistant coach. Di seguito un estratto delle dichiarazioni a La Repubblica.

- Una piazza storica, una scommessa inedita. Ma non troppo. Scariolo vinse uno scudetto a 29 anni.

“Se dovessi vincere lo scudetto a 30 andrebbe benissimo lo stesso. Scherzo, ma è una bella sensazione sedere su una panchina storica del basket italiano, in una piazza che vive di basket, e nella mia città”.

- Quando ha deciso che fare l’allenatore sarebbe stata la sua strada?

“L’ha deciso il destino, due volte. La prima, a 18 anni, dopo il terzo infortunio alle ginocchia. A 21 ho iniziato da assistente di Dalmasson, l’anno scorso sono stato il vice di Franco Ciani”.

- Il secondo colpo del destino durante lo scorso campionato.

“A Cremona, Ciani bloccato dal Covid e sono andato in panchina io. La mia prima panchina di A, a 29 anni, una vittoria che ci ha anche regalato la Final 8 di Coppa Italia. Ho avuto le risposte che cercavo: non avevo investito invano dieci anni della mia vita”.

- Domenica incontra da avversario la Virtus Bologna di Sergio Scariolo, protagonista dell’estate con l’ennesimo trionfo con la Spagna.

“In A abbiamo due totem della panchina come Sergio e Ettore Messina. Due esempi di come si fa l’allenatore tutto il giorno, tutti i giorni”.

- Cosa insegna la vittoria della Spagna all’Europeo?

“È il successo del gruppo. Senza superstelle Nba ma con un’idea tattica importante. La Spagna è stata la squadra più costante, come l’Italia del Poz, che aveva idee coerenti e un’identità forte».


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