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LBA - Spahija dopo Milano: «Sono triste per l'ultimo tiro, ma molto orgoglioso dei ragazzi»

di Redazione Pianetabasket.com

Non riesce a completare la rimonta la Reyer Venezia, sconfitta al Forum dall'Olimpia Milano. Un ultimo quarto da 29-13 non salva la squadra di Spahija che perde 79-78 con tanto di tiro per la vittoria nel finale. Non bastano quindi i 18 punti con 11 rimbalzi di Mfiondu Kabengele ed i 17 di Jordan Parks. "Complimenti a Milano e coach Messina per la vittoria", ha esordito coach Spahija in conferenza stampa. "Penso che se avessimo vinto noi avremmo meritato. Loro sono stati avanti il 90% del tempo, ma non è la prima volta che rimontiamo e che non molliamo la partita: è nel nostro DNA e fa parte della nostra identità. Giocare qui a Milano dopo tre trasferte consecutive non era facile e posso solo fare i complimenti ai giocatori. Soprattutto è difficile rimontare 20 punti, dobbiamo capire come non subire un tale svantaggio ed essere più equilibrati, anche se c'è molto di Milano in questo".

Un po' di rammarico per l'ultimo tiro. "Sono triste per l'ultimo tiro, ma molto orgoglioso dei ragazzi. Sono contento che sono ritornati due giocatori, come sempre così si può fare qualcosa in più, è molto diverso. Torniamo a casa per studiare dove possiamo fare meglio ed allenarci perché ultimamente non ci siamo praticamente riusciti", ammette il tecnico orogranata.

Anche Mfiondu Kabengele, in doppia doppia, ha parlato dopo la partita: "Ci portiamo a Venezia la durezza mentale vista stasera, abbiamo reagito. Studieremo i video, vogliamo essere duri per più tempo durante la gara. Nell'ultimo quarto abbiamo giocato molto meglio, muovendo la palla, difendendo e andando a rimbalzo molto bene. Da questa gara dobbiamo trarre insegnamento dalle cose positive e migliorare quelle negative, come ad esempio limitare le palle perse. Inoltre, dobbiamo cercare di mettere più pressione agli avversari e tirare di più dalla lunetta. Soprattutto nelle serata in cui non siamo in ritmo da fuori è fondamentale trovare punti con i tiri liberi. Girare la palla e creare spazi è un buon punto di partenza.
Apprezzo tantissimo il supporto dei tifosi. Sono grato di giocare a pallacanestro e sono contento di poterlo fare qui a Venezia. Ogni volta che scendo in campo do tutto ciò che ho perché so che non potrò giocare per sempre. Grazie per il sostegno".


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