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EL - Olimpia attende lo Zalgiris, Messina: “Ognuno di noi è chiamato a giocare la miglior partita”

di Redazione Pianetabasket.com

Rientrata da Atene dove ha perso la seconda gara esterna di EuroLeague ma ancora contro una contender per il titolo, l’Olimpia si appresta ad affrontare lo Zalgiris Kaunas per riprendere il cammino e proteggere il fattore campo. Sarà una partita molto dura perché secondo tradizione lo Zalgiris è una formazione dura a morire, tanto più che ha il morale alto avendo appena vinto a Bologna. La statistica più inquietante è che lo Zalgiris ha vinto tutte le ultime nove partite giocate contro squadre italiane, quattro di queste con l’Olimpia. Però in precedenza era stata l’Olimpia a mettere assieme una serie di quattro vittorie contro la formazione lituana. Come al solito, lo Zalgiris ha una forte componente di giocatori lituani cui attingere e una grande profondità di roster. L’Olimpia, ancora senza l’ex Josh Nebo, deve cercare di ampliare i minuti di buona pallacanestro mostrati nelle tre gare di EuroLeague – ma è successo anche in Italia – e limare gli errori che sono costati parziali negativi o rischi inutili come contro Paris Basketball. La nota incoraggiante di Atene è stata la capacità di rientrare nel primo quarto da meno dieci a più uno; nel secondo da meno sette a meno due; nel terzo da meno 15 a meno quattro. Sono segnali positivi tenuto contro dell’avversario, ma vanno protetti più a lungo. In un’EuroLeague in cui finora ci sono state sei vittorie esterne su 26 gare disputate nell’arco di tre turni, il fattore campo si sta rivelando determinante. Ragione di più per capitalizzare sulla prima di quattro gare interne delle prossime cinque, tutte difficili ma comunque a Milano (Efes, Bologna, Real Madrid con la trasferta di Vitoria in mezzo).

Le parole di coach Ettore Messina: “Affrontiamo una squadra che viene da una vittoria in trasferta, mentre noi siamo reduci da una prestazione, contro una formazione di altissima caratura, che non è stata del livello che ci aspettiamo. Dobbiamo fin da subito ripartire dai principi base, la difesa, l’uno contro uno, gli aiuti difensivi, tutti concetti in cui siamo lontani dall’eseguire come pretenderebbe l’identità che abbiamo costruito negli anni. E sulla base di un miglior rendimento difensivo, dovremo giocare una migliore partita in attacco ampliando i momenti buoni, in cui la palla di muove velocemente, e ridurre quelli meno buoni. Ognuno di noi è chiamato a giocare la miglior partita che possa giocare in questo momento con il sostegno del pubblico soprattutto nei confronti dei ragazzi più giovani che ne hanno bisogno”.


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