L'Olimpia affronta il Fenerbahce, una storia intrecciata e mai banale
Fonte: Olimpia Milano
In turco Fenerbahce significa “Giardino del Faro”. Il faro, fener, era parte del logo originale del club, in onore della sezione della città di Karkody in cui la polisportiva è nata all’inizio del 1990. Allora, Karkody era una città, adesso è un quartiere di Istanbul che a sua volta contiene il capo di Fenerbahce, nella zona asiatica della città. Il club più popolare di Turchia con seguaci in tutto il mondo, ovunque ci siano comunità turche, è nato come club calcistico ma poi è diventato una polisportiva, ancora oggi attiva in molteplici discipline, tra cui pallavolo e canottaggio. Il basket ha avuto alti e bassi nella sua storia (ha vinto 14 volte il titolo turco, ma 10 di questi titoli sono stati conquistati dal 2007) ma dalla prima parte del secolo ad ora è entrato nell’élite del basket europeo, con tre finali di EuroLeague giocate e una vinta. Curiosamente, due ex allenatori dell’Olimpia hanno allenato qui, prima Bogdan Tanjevic e poi Simone Pianigiani, il primo dopo Milano e il secondo prima di Milano. Nel basket, la rivalità più sentita è ovviamente con l’Efes, ma l’Efes non ha una connotazione geografica. Se si parla di calcio o in generale, è molto più forte la rivalità con il Galatasaray che, come il Besiktas, porta la bandiera di un’altra zona dell’enorme città di Istanbul.
La storia di Fenerbahce-Olimpia è una storia molto anomala ma anche ricca di colpi di scena. Quando nel marzo del 2014, l’Olimpia sbancò l’Ulker Arena (costruita nel 2012) timbrò il lasciapassare per i playoff di EuroLeague chiudendo la stagione del primo Fenerbahce di Zeljko Obradovic, che quella sera venne addirittura espulso. Ma da quel momento, il Fenerbahce ha battuto l’Olimpia dieci volte consecutive, inclusa una vittoria a Milano dopo un tempo supplementare forzato da una tripla allo scadere di Vlado Micov. La striscia venne interrotta all’inizio della stagione 2019/20, il primo anno di Ettore Messina sulla panchina dell’Olimpia e l’ultimo di Obradovic su quella del Fenerbahce.
È seguito a quel punto un percorso anomalo: l’Olimpia ha vinto per tre stagioni consecutive all’Ulker Arena, 2021, 2022 e 2023, ma nelle stesse stagioni il Fenerbahce ha vinto a Milano. Fattore campo ignorato, sconfessato per tre stagioni consecutive. Nel 2021/22, l’Olimpia segnò appena 68 punti, ma vinse di 25, stabilendo il record di club per il minor numero di punti concessi in una gara, 43. La situazione si è normalizzata solo la scorsa stagione quando il Fenerbahce vinse a Istanbul dopo un tempo supplementare e l’Olimpia vinse a Milano di un punto con canestro decisivo di Shavon Shields dai sei metri.
“Yellow Legacy” è lo slogan che identifica i giocatori (altrimenti detti i “Canarini Gialli”) che hanno lasciato il segno nella storia del club. Il museo del Fenerbahce omaggia tra gli altri anche Gigi Datome. Le maglie ritirate dal club in realtà sono solo due, il 6 di Mirsad Turkcan e il 7 di Omer Onan. Ma i giocatori ricordati attraverso la “Yellow Legacy” sono molti di più, incluso Datome ovviamente.