Olimpia, 4 assenti contro l'Alba Berlino. Messina: «Massima attenzione»
Torna in campo oggi l'Olimpia Milano che all’Unipol Forum attende l'Alba Berlino. Confermate le assenze per coach Ettore Messina: non ci saranno Fabien Causeur e Neno Dimitrijevic, oltre ovviamente Josh Nebo e Ousmane Diop. Di fatto i giocatori disponibili sono gli stessi 12 che hanno giocato in campionato contro Reggio Emilia. Quindi Freddie Gillespie è l’unico centro di ruolo disponibile, il "che significa che Coach Messina ricorrerà sempre molto ai quintetti con il “Falso Cinco”, Mirotic, LeDay o lo stesso Ricci", scrive l'Olimpia. Così il coach biancorosso ha presentato la partita: “Il nostro record contro l’Alba Berlino nelle ultime stagioni parla da solo (5-6). L’Alba è una squadra che ci mette sempre in difficoltà con il suo gioco energico, fatto di movimento senza palla, tagli, letture difensive, ritmo e contropiede. Sappiamo che la partita richiede la massima attenzione su ambedue le estremità del campo e che per vincere non potremo limitarci ad esprimerci su una sola parte del nostro gioco”.
Milano vs Alba, i precedenti - Nella versione odierna di EuroLeague, l’Olimpia ha incontrato l’Alba 11 volte con un bilancio di 5-6 che diventa 6-7 se includiamo l’Eurocup 2015/16. La storia del confronto però affonda le sue radici nel 1995 quando Olimpia e Alba si affrontarono nella finale di Coppa Korac. Berlino per la prima volta vinse un titolo internazionale vincendo a casa sua 95-87 e pareggiando a Milano 87-87. Le due squadre si affrontarono anche nell’edizione della vecchia EuroLeague del 1996/97: l’Alba vinse a Milano 91-80, l’Olimpia si rifece nel ritorno espugnando Berlino 78-68. Se consideriamo quindi tutte le gare giocate tra le due squadre il bilancio diventa di 7-9-1; 3-6 a Berlino; 4-3-1 a Milano.
L'avversaria: l'Alba Berlino - La caratteristica principale è la profondità. L’Alba adotta una sorta di “platoon system” in cui nessuno resta in campo più di 21-22 minuti per partita. I due giocatori italiani, Matteo Spagnolo e Gabriele Procida, sono chiara dimostrazione del concetto: il playmaker brindisino gioca 22.2 minuti per gara e produce 10.4 punti e 4.2 assist a partita; l’esterno ha lo stesso minutaggio, 10.7 punti e il 67.6% nel tiro da due. Gli esterni più esperti sono l’islandese Martin Hermannsson, 23.2 minuti di impiego, 11.1 punti e 5.1 assist per partita, e il tiratore americano Matt Thomas, 11.4 punti con il 42.2% nel tiro da tre. Ma della rotazione fanno parte anche Malte Delow (5.5 punti e 2.9 rimbalzi); l’australiano Will McDowell-White (6.0 punti e 2.1 assist, il 52.6% da tre); Jonas Mattisseck (3.8 punti per partita). Ziga Samar (42.9% da tre) è un altro playmaker occasionalmente utilizzato da Coach Gonzalez. Da ala piccola, oltre a Procida, viene utilizzato anche Louis Olinde, che ha saltato le ultime gare per infortunio, un giocatore di grande esperienza, filiforme, che può giocare due ruoli (6.8 punti, 75.0% da due, 3.6 rimbalzi per partita). Con Justin Bean infortunato, l’ala forte normalmente è il neozelandese Yann Wetzell (9.6 punti e 4.5 rimbalzi per gara) oppure Tim Schneider (6.3 punti, 65.7% da due, 41.7% da tre). I centri sono David McCormack (11.9 punti, 6.4 rimbalzi a partita), che ha sostituito Trevion Williams, ed Elias Rapieque (4.6 punti, 67.5%), ma nel ruolo può slittare anche Wetzell.