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Olimpia, Bolmaro sulla corsa ai playoff e il rapporto con Mirotic: «Come un secondo padre per me»

di Redazione Pianetabasket.com
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La guardia dell'Olimpia Milano Leandro Bolmaro ha parlato a MeridianSport in vista della partita di stasera contro la Stella Rossa. "Facundo Campazzo e Luca Vildoza mi hanno detto un sacco di cose buone su questo club. Naturalmente, per quanto riguarda i tifosi, l'atmosfera che si respira in ogni partita, indipendentemente dal fatto che si giochi contro l'ultima squadra classificata o contro le squadre migliori. Si sono divertiti, sono rimasti colpiti dall'atmosfera e hanno adorato giocare qui", ha esordito l'argentino. "È sempre fantastico venire qui e giocare contro questi tifosi. L'ultima volta abbiamo giocato contro il Partizan e abbiamo vinto, ora giocheremo contro la Stella Rossa, e sarà un'altra partita fantastica. Entrambi hanno grandi tifosi, che dimostrano una passione e un amore incredibili per le loro squadre. È bello vedere questo nel basket, è un vero piacere e non vedo l'ora di scendere in campo. Mi motiva di più".

Bolmaro è pronto alla rush finale. "Adoro questo momento della stagione, adoro giocare partite importanti e sono sicuro che mi divertirò. Ormai ogni partita è una finale per tutti. Se ne perdi una, scendi, se vinci, sali. Tutti cercano di arrivare ai playoff e ai play-in. Ci sarà una lotta. Siamo pronti. La cosa più importante è essere affamati, umili e avere il giusto approccio. Sarà difficile con tutti quei tifosi, ma possiamo trovare un movente in tutto questo. La cosa più importante è la mentalità. Personalmente mi sento bene, sto trovando costanza, sento di avere un buon ritmo. Siamo riusciti a superare diversi ostacoli e non era scontato: una squadra nuova, molti nuovi giocatori, persone a cui bisogna abituarsi. Abbiamo avuto anche numerosi infortuni, non siamo riusciti a trovare una rotazione fissa, ma ora tutti sono più o meno in salute. È tempo di unirsi e vincere partite importanti, per qualificarsi ai playoff, che è l'obiettivo attuale".

Il rapporto con Niko Mirotic. "Dico sempre che Niko è come un secondo padre per me. A Barcellona, ​​quando passai dalla seconda alla prima squadra, mi prese sotto la sua ala e mi appoggiò sempre, dicendomi cosa fare. Avevo 17-18 anni, ero a Barcellona, ​​lui credeva in me e significa molto per me. Lo adoro, è un piacere giocare con una leggenda del genere. Sono contento che siamo compagni di squadra, perché posso imparare da lui: è fantastico essere nella stessa squadra".


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