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«Schizofrenici», questa Olimpia ha solo due certezze ma mancano i leader

di Iacopo De Santis

«Siamo schizofrenici». L'analisi di coach Ettore Messina dopo la sconfitta per 89-68 in casa dell'Olympiacos. In Grecia non riesce a fare il colpaccio l'Olimpia Milano che mette in campo una prova con pochi alti e tanti bassi. Le parole del tecnico biancorosso descrivono perfettamente l'andamento della partita: almeno tre situazioni nelle quali la sua squadra sembra poter recuperare e invece spreca tutto quello che ha costruito nel giro di minuti, alcune volte secondi. Esemplare il primo riferimento di Messina: Milano parte male, 14-4 dopo 5', piazza un break di 13-2 e mette la testa avanti con una tripla di Bolmaro. Negli ultimi trenta secondi del periodo sono sette i punti subiti: tre da McKissic, due da Vezenkov che segna dopo una persa lasciando circa cinque secondi nei quali l'Olimpia ha tempo per riperderla e far segnare anche Papanikolaou sulla sirena. Tutto da rifare. E succederà almeno un altro paio di volte. Ma ormai è tutto alle spalle, Milano non ha tempo di rimuginare tanto sui suoi errori perché domani al Forum attende lo Zalgiris Kaunas, che ieri ha battuto la Virtus Bologna. Ad oggi le certezze per Messina sembrano davvero poche...

Due, sicuramente. La prima si chiama Zach LeDay: l'ultimo a mollare, sempre, e il più solido. Da inizio stagione è sempre andato oltre la doppia cifra di punti e anche ieri ne ha messi 16 con 5 rimbalzi in 26 minuti con 4/7 da due, 1/1 da tre, pur dovendo ricoprire il ruolo di 5 a causa dell'assenza di Josh Nebo e dei problemi di falli delle altre alternative. L'altra si chiama Pippo Ricci: 11 punti in 18 minuti, 3/4 da tre, l'unico che sembra garantire un po' di equilibrio a questa Olimpia. L'ha sottolineato più volte, anche domenica dopo Brescia, coach Messina. Il problema è tutto il contorno. Pozzecco ha ragione: "Non tutte le squadre possono vantare talenti come Shavon Shields e Nikola Mirotic, soprattutto sul fronte offensivo". Eppure sul campo del Olympiacos mancano proprio loro: 5 punti a testa, 10 in totale in 53 minuti in due con 3/10 da due, 0/6 da tre. Non sarebbe un problema se i due avessero dieci assist a testa: Shields ne ha 6, almeno, Mirotic invece è scomparso. Oltre che inefficace al tiro, il montenegrino manca completamente in attacco. Prova a dare una mano a rimbalzo, ma è molto lontano dalla versione della quale ha bisogno l'Olimpia, soprattutto per un giocatore entrato in stagione con il desiderio di essere un "leader", come ha detto un mese fa.

Promossi e bocciati - Ousmane Diop segna 14 punti in 21 minuti, tanto spazio con Nebo out e un McCormack... da dimenticare. Con il senegalese in campo l'Olimpia produce qualche punto ma ne prende tanti altri: significativo il -26 di plus/minus. E tornando allo statunitense: dura poco più di 6 minuti, sovrastato in attacco e in difesa. Discorso simile per Armoni Brooks, tenuto in campo appena 4 minuti (perché?) nonostante gli altri non stessero facendo meglio. Bolmaro pieno di errori nel primo quarto, Tonut 6 minuti inefficaci, in un inizio di stagione davvero troppo poco brillante anche per lui. Fabien Causeur né carne né pesce e in cabina di regia un Neno Dimitrijevic ancora così e così. In difesa fatica, in attacco sembra avere i mezzi e il talento per essere determinante. Però poi il 2/10 dal campo è un dato pessimo, così come i 6 punti in 27 minuti nonostante i 7 assist ed i 5 rimbalzi. Domani per l'Olimpia un'altra occasione contro lo Zalgiris: arriverà una reazione? Ce lo aspettiamo, soprattutto dai leader. Parte tutto da loro.


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