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Future Stars, Filippo Galli: "Ringrazio Cremona, ora non vedo l'ora di iniziare negli USA"

di Redazione Pianetabasket.com

In questo primo episodio/intervista in collaborazione con la pagina Instagram Parla Canestro curata da Alberto Benadì dedicata alle "Future Stars", il protagonista è Filippo Galli, giocatore classe 2005 nelle ultime tre annate alla Vanoli Cremona. Tre presenze in Serie A, una anche registrata nel corso della stagione 2023/24 contro la Carpegna Prosciutto VL Pesaro con anche 2 punti e 1 rimbalzi in 4 minuti a fine aprile nella sconfitta per 91-86. Nella prossima stagione partirà per gli USA per un'esperienza alla Hill School in Pennsylvania.

1. L'esperienza alla Vanoli: raccontaci innanzitutto quali sono state le sensazioni della prima chiamata in prima squadra e poi anche del debutto. 
"Sin da piccolo ho iniziato a giocare nel minibasket della Vanoli grazie a mio fratello maggiore che mi ha trasmesso questa passione e da lì ho cominciato ad apprezzare questo sport sempre di più continuando così il mio cammino nelle giovanili fino ad arrivare alla stagione 21/22 in cui, da under 17, ho iniziato a fare la preparazione estiva con la prima squadra di A1. Durante la fine di quella stagione, è arrivata la prima convocazione da coach Galbiati per una trasferta a Sassari che per un ragazzo di 16 anni delle giovanili come me era veramente un sogno inimmaginabile. 
Da quel giorno fino alla partenza ho vissuto forti emozioni e arrivati a Sassari mi sembrava di essere un po' come un pesce fuor d'acqua. Il giorno della partita, mi aspettavo di fare 40 minuti di panchina e sarei stato felicissimo ugualmente ma verso la fine della partita, coach Galbiati ha deciso di farmi esordire.
Quando mi sono alzato dalla panchina per entrare in campo avevo il cuore a mille, ero molto agitato e non riuscivo a tranquillizzarmi. Oltre ad aver giocato quei 2 minuti è arrivata anche una tripla allo scadere che mi ricorderò per sempre. 
E' stata un esperienza unica che mi porterò dentro per tutta la vita e che non potrò dimenticare mai infatti conservo ancora scarpe e divisa di quell'indimenticabile giorno".

2. Hai potuto conoscere meglio coach Demis Cavina: che allenatore è, quanto ti ha aiutato nel tuo processo di crescita e qual è il consiglio che ti ha dato che ti porterai per sempre con te?
"Coach Cavina fin da subito ha fatto capire alla squadra le sue intenzioni, è arrivato in un momento delicato in cui la squadra era appena retrocessa in A2 e senza perdere un' attimo, insieme al GM Andrea Conti e ad Aldo Vanoli, ha trasmesso grande fiducia al gruppo spronandoci a lavorare duramente per gli obiettivi da raggiungere.
Per quanto riguarda il mio percorso in questi 2 anni mi è stato di grande aiuto perché mi ha insegnato serietà e dedizione durante tutti gli allenamenti, dandomi la possibilità di confrontarmi con i grandi campioni della categoria dai quali ho imparato tecnica e tattica. Un consiglio importante, me l'ha dato recentemente proprio quando gli ho comunicato la mia decisione di andare a giocare negli Stati Uniti ed è stato quello di provare ad ambientarmi il prima possibile anche se sarà difficile e di trovare la situazione più vantaggiosa per poter rendere al meglio e giocare il più possibile al fine di essere pronto quando tornerò in Italia."

3. Hai potuto confrontarti con giocatori di livello molto alto: se dovessi dirci secondo te il giocatore più forte con più talento che hai avuto in squadra quale sarebbe?
"Negli anni in cui ho fatto parte del gruppo della prima squadra sono passati tanti giocatori, atleti e persone di alto livello. 
Ne potrei citare molti come, Trevor Lacey,  Andrea Pecchia, Jalen Cannon, Davide Denegri, Matteo Piccoli ecc.. Tutti i ragazzi che ho incontrato nel mio percorso di crescita sono riusciti ad insegnarmi e a lasciarmi qualcosa sempre di positivo".

4. Prossima stagione sarà Pennsylvania la tua nuova casa: raccontaci le tue sensazioni in merito a questa nuova esperienza e soprattutto le motivazioni che ti hanno portato a scegliere questo tipo di progetto
"Questa opportunità si è presentata a Gennaio e fin da subito mi è interessata molto perchè andare a giocare e a studiare negli Stati Uniti è una grandissima occasione che non capita a tutti. Non vedo l'ora di cominciare questo viaggio che mi arricchirà sia come giocatore che come persona. La decisione non è stata facile, sono stato combattuto fino all'ultimo in quanto mi sarebbe piaciuto rimanere nell'ambiente della serie A in particolare nella società che mi ha cresciuto, la Vanoli Cremona. L'anno prossimo sarà un anno di transizione ed ambientamento con l'obiettivo di riuscire a continuare questo percorso al college per altri 3/4 anni, cercando di migliorare sotto tutti i punti di vista e tornare in Italia per giocare al livello più alto possibile".

5. L'esperienza delle NextGen: racconta a chi non ha seguito il torneo com'è andata a livello sia personale che collettivo come squadra e se ti ha aiutato a performare ancora meglio.
"La Next Gen è stata quest'anno, come sempre, un appuntamento importante per noi ragazzi dei vivai delle squadre di serie A per competere ad un livello giovanile molto elevato e stimolante. Personalmente mi sono molto divertito, ho incontrato vecchi compagni di squadra ed è sempre molto bello e coinvolgente  giocare contro squadre ben attrezzate. Il nostro torneo non è andato come speravamo complici anche alcuni infortuni che non ci hanno permesso di essere al completo ma questo non ci ha fermato e abbiamo continuato il nostro cammino anche se non siamo riusciti a raggiungere i risultati attesi. Grazie a questa manifestazione sono riuscito a confrontarmi con ragazzi molto bravi e talentuosi e questo ha sicuramente contribuito alla mia crescita. Vorrei aggiungere che quest'edizione è stata inoltre particolarmente interessante grazie all'introduzione di nuove regole che a mio avviso hanno avuto un buon impatto".

6. Sei ancora giovane e hai ancora tanta strada davanti a se, ma ad oggi qual'e il tuo sogno nel cassetto che vorresti esaudire durante la tua carriera da giocatore professionista?
"La strada è ancora molto lunga ma soprattutto c'è tanto lavoro da fare e questo mi stimola molto. Devo ancora lavorare per quanto riguarda la tecnica ma anche dal punto di vista fisico e mentale. Il mio sogno è quello di diventare un giocatore professionista e ovviamente, senza pormi limiti, cercare di realizzare tutto il mio potenziale.
Se posso approfittare per fare dei ringraziamenti, vorrei ringraziare tutti gli allenatori, preparatori , compagni di squadra e dirigenti della Vanoli Basket che mi hanno seguito, supportato e cresciuto durante tutto il mio lungo percorso a Cremona. Faccio un grande in bocca al lupo per la prossima stagione."


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