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L'effetto James: Pianigiani rivive la potenza di Siena

di Redazione Pianetabasket.com
Fonte: La Repubblica Roma - Cosimo Cito

Messe da parte le larghe mietiture di inizio anno, ora la differenza tra l'Olimpia Milano e il resto d'Italia si chiama Mike James. Un bounty killer, non un pistolero alla Larry Wright, capace però di mettere assieme le cose giuste quando serve, paziente e decisivo più di Goudelock un anno fa, il mini-Mamba che fu determinante nello scudetto strappato a Trento. Contro Varese, entrata al Forum da terza della classifica, James ha raccolto un doppio season high: nei punti, 27, e soprattutto nella valutazione (il bilancio delle cose positive e negative realizzate nella partita), un notevole 33. Alla fine Attilio Caja, il coach di Varese, a suo modo ha dato merito all'americano: «L'abbiamo persa contro James, mica contro pizza e fichi. Siamo orgogliosi di averli fatti tribolare». La tribolazione dell'Olimpia ha raggiunto l'acme sul -7 a 8 minuti dalla fine. Poi, in un minuto, anche grazie a una tripla di Amedeo Della Valle, il risultato si è rovesciato, fino al 72-67 finale.

Mike James, il play venuto dall'Oregon, mai scelto nel Draft Nba, passato per la minuscola Omegna, le enormi Panathinaikos e Baskonia, con puntate poi a Phoenix e New Orleans, secondo miglior marcatore dell'Eurolega (19.6) e il terzo assist man (7.3), è il grande personaggio di questo campionato. Con le sue tempestive illuminazioni Milano, 11 vinte su 11, mai partita meglio in A nell'era playoff, è avviata a raggiungere e forse superare i record già messi in fila dal suo allenatore, Simone Pianigiani: 18 vittorie nelle prime 18 nel 2007-2008, 19 un anno dopo, 21 nel 2009-2010, sempre con Siena. Se si sommano a tutto questo anche le 7 vittorie (su 14) in Eurolega, due delle quali su entrambi i fiammeggianti campi di Atene, si otterrà il valore della stagione dell'Armani, costruita per sedersi al tavolo delle grandi d'Europa ma forte sempre, senza cali di tensione, e incentrata sulla sua stella che, come dicono gli americani, gioca come avesse un chip on his shoulder, con qualcosa da dimostrare, sempre. «Ma tutti abbiamo avuto un atteggiamento speciale» ha spiegato a fine partita da Pianigiani. Quello spirito dovrà ora allungarsi sul Natale, In uno dei tre derby al sapore di panettone, Milano se le vedrà con Brescia. L'ultima volta che la A aveva messo una partita sotto l'albero, Virtus Bologna-Ferrara, fu un grande festa. Giusto 10 anni fa.


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