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Eurocup Women '21/22: il Tango Bourges festeggia, Venezia...mah

di Eduardo Lubrano

Cos’hanno in comune il Valencia ed il Tango Bourges? Il colore arancione. Lo stesso delle rivali storiche di Schio per la Reyer Venezia. Le orange francesi hanno travolto l’Umana nella finale di Eurocup Women 2022 per 74 a 38. Ancora una volta il tentativo di mettere le mani su un trofeo continentale per la squadra della laguna si è infranto all’ultimo atto. Ma se nella finale col Galatasaray del 2018 era stata la differenza canestri nella doppia finale a decidere e l’anno scorso con le spagnole un tiro libero ad un secondo dal termine, questa volta l’Umana non ha proprio giocato.

Non può e non deve esserci cronaca per una partita che è durata dieci minuti – 17 a 14 alla fine del primo quarto – e dal punto di vista del punteggio forse 20 perchè a metà gara si era sul 38 a 29. Ma sul piano del gioco si è chiusa nel secondo quarto quando le ragazze di coach Olivier Lafargue hanno toccato più volte il più 10 con una semplicità disarmante nel gioco offensivo.

 Assolutamente favorito dalla inconsistenza della difesa orogranata  - fin qui nella stagione marchio di fabbrica della squadra – che non ha mai tenuto un uno contro uno né ha mai letto in anticipo le trame di Bourges.

Poi c’è la questione del tiro da tre, 1 su 22 che fa il 4,5% che chi scrive non ha mai visto a questi livelli. Poi ci sono i cinque punti segnati nel terzo quarto ed i 4 segnati nel quarto periodo da Giovanna Smorto, una che davvero non molla un pallone nemmeno se sta giocando con sé stessa. Basti per tutto, il fatto che dei 38 punti messi a referto dall’Umana, 13 sono arrivati dalla lunetta. Le altre giocatrici? Non pervenute, mai viste nei 40 minuti della finale. Da non credere? Ecco il tabellino.

Stanche dopo il capolavoro della semifinale con il Mersin? Possibile. Convinte che aver eliminato l’avversaria considerata più forte voleva dire una strada più facile verso la Coppa? Possibile. Ma deve esserci dell’altro per spiegare questo crollo, le facce con qualche sorriso di troppo negli ultimi due minuti. L'assenza di Francesca Pan? Insostituibile, gravissima per gli equilibri della squadra senza dubbio ma ormai la squadra ci convive dall'inizio della stagione. Ed alle francesi mancavano Yaciubou e Myem.

I palloni offerti alla Ndour che sembravano più per una guardia che per una giocatrice della sua altezza. Il nervosismo con gli arbitri sulla sirena – qualche decisione ha lasciato molto perplessi ma insomma una sconfitta di 36 punti non può essere imputata nemmeno alla peggior terna arbitrale -  le proteste durante la premiazione – ed il brutto modo di salutare il coach avversario sembrano segnali di un tappo che è saltato all’improvviso e che ha fatto male a tutti e tutte perché tutte e tutti sono egualmente responsabili di questa brutta figura dell’Umana Reyer.

Due parole sul Bourges per chiudere. Tre straniere, Eldenbrink dalla Svezia, Hampton e Mann dagli Stati Uniti e poi tutte francesi con la punta di diamante dell’incontenibile, devastante e bellissima da veder giocare Iliana Rupert, 20 anni, 194 centimetri, 25 punti con 12 su 16 dal campo ed 8 rimbalzi.  Una grande fisicità ed una grande capacità di leggere la partita da parte di tutta la squadra che ha festeggiato la seconda Eurocup, ancora una volta davanti al suo pubblico. E noi siamo fermi al successo del Beretta Famila Schio di coach Sandro Orlando del 2008.


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