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LBA - Umberto Gandini: «In Serie A nessuno gioca per fare da comparsa»

di Redazione Pianetabasket.com

Umberto Gandini, presidente di Legabasket LBA, è a soli due giorni dall'inizio del nuovo campionato di serie A 2024-25 che arriva subito dopo la finale di Supercoppa tra Olimpia e Virtus rivelatasi il miglior biglietto da visita possibile per una stagione di ulteriore crescita della Lega. Gandini è stato intervistato da Massimo Selleri su “Il Resto del Carlino – Bologna”, analizzando in primis il grande spettacolo offerto dalla Frecciarossa Supercoppa 2024: "Credo che questa manifestazione si stia conquistando un suo spazio importante. I 15mila spettatori che abbiamo avuto nelle due giornate dimostrano come sia necessario disputarla in piazze che abbiano un impianto con una capienza superiore ai 5mila posti. L’Emilia-Romagna si è confermata una regione molto attenta quando si tratta di ospitare eventi sportivi di primo livello e Bologna ha dimostrato ancora una volta la sua passione per la pallacanestro”.

Sabato parte il campionato. Che cosa ci dobbiamo aspettare?
"Tutte le gare saranno animate da una forte competitività. Nessuno gioca per fare da comparsa e arrivare dietro a Milano e alla Virtus, ma tutti i club vogliono dire la loro alzando il livello della Serie A. Tutto questo si tradurrà in un aumento dello spettacolo sportiva e di conseguenza dell'interesse. Dopo una sola stagione di assenza accogliamo una realtà storica come Trieste e dopo 32 anni di assenza festeggiamo il ritorno di Trapani, una realtà che ha fatto parlare di sé già in serie A2 e che ha una proprietà molto ambiziosa".

In estate parecchi club hanno rinnovato i loro roster. Come interpreta questi cambiamenti?
"Molte società hanno pensato che fosse finito un ciclo. Sto pensando a Sassari, Brescia e Napoli. Il flusso dei giocatori in entrata e in uscita mi porta a dire che qui da noi sono arrivati giocatori importanti e che in generale tutte le squadre si sono rinforzate".

Le partite della serie A saranno visibili in diverse forme dalla tv in chiaro allo streaming. Come mai questa scelta?
"La tecnologia ci offre nuove possibilità che noi dobbiamo sfruttare al meglio offrendo una scelta sempre più articolata ai nostri appassionati. Guardare al futuro significa anche contestualizzare il passato: oggi non sono ripetibili i dati di ascolto che le partite avevano 5/6 anni fa, ma dobbiamo essere consapevoli che sono in tanti quelli che vogliono guardare l'incontro anche ad un orario diverso rispetto a quello della sua diretta oppure c'è chi preferisce guardare solo gli highlights. La sfida è quello di fare in modo che tutti possano vedere la pallacanestro nella forma più gradita".

Da quando lei è presidente ha cercato di mettere in dialogo la Lega con le altre realtà del movimento. All'inizio sembrava una scelta un po' insolita, poi si è rivelata vincente.
"Tra i compiti dei club di serie A c'è anche quello di essere una guida per il movimento. La loro attività non riguarda solo la prima squadra ma c'è anche tutto il lavoro che si fa nel settore giovanile e che a volte sfocia nelle seconde squadre oppure c'è chi si è impegnato anche nel femminile. È ovvio che per fare tutto questo dobbiamo essere in dialogo con la federazione e con le altre leghe".

Continuate a dare vita a un torneo giovanile vostro. Perché?
"Le società di Serie A sentivano l'esigenza di far incontrare tra di loro le rispettive formazioni Under 19 dato che il campionato di eccellenza non consentiva questi confronti pur essendo di alto livello. Anche questa manifestazione sta entrando nella tradizione e sta riscuotendo successo anche perché nelle sue fasi intermedie l'abbiamo portata in realtà come Biella e Rimini che sono note per la loro passione per il basket".

La Final Eight di Coppa Italia si disputerà sempre a Torino. Anche questo luogo sta entrando nella tradizione? 
"All'inizio tutti pensavano che portare lì questa manifestazione sarebbe stato molto rischioso, ma in realtà si è creata una sinergia tra le diverse realtà istituzionali che hanno portato alla sua riuscita. Il fatto poi che si giochi tutto in una partita secca mette sullo stesso piano favorite e outsider aumenta il fascino di questo evento".


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